Questa mattina si è verificato un incidente mortale sul lavoro presso il cantiere CD Nautica a Fiumaretta. Il lavoratore, 69 anni, italiano, che stava alando una barca, è rimasto schiacciato da una gru. E' stato trasportato d'urgenza in elicottero all'ospedale Cisanello di Pisa, ma purtroppo non c'è stato niente da fare.
"L'ennesimo tragico incidente sul lavoro, l'ennesima morte, una strage continua, una situazione gravissima che non può più continuare- dicono le segreterie spezzine di Cgil, Cisl e Uil- attendiamo una puntuale ricostruzione dei fatti, ma diciamo per l'ennesima volta che servono più controlli nelle imprese, serve potenziare i dispositivi di sicurezza a tutti i livelli e bisogna implementare le campagne di prevenzione e la formazione sulla sicurezza sul lavoro. Come sindacati ci stringiamo attorno alla famiglia del lavoratore rimasto vittima dell'incidente".
Luca Maestripieri (segretario generale della Cisl Liguria), Antonio Carro (responsabile Ast Cisl La Spezia) e Andrea Tafaria (segretario generale Filca Cisl Liguria): “Continua la strage. Ogni giorno in Liguria in media 51 denunce di infortunio”
“La Liguria piange un altro morto sul lavoro, il sesto da inizio anno. Una strage di fronte alla quale le manifestazioni di indignazione non bastano più. Siamo vicini, nel dolore, alla famiglia del lavoratore deceduto oggi a Fiumaretta. La situazione della sicurezza sul posto di lavoro, in Liguria, ha da tempo superato la soglia di emergenza. Nei primi 4 mesi del 2024 sono state in media 51 le denunce di infortunio al giorno. I numeri, come sempre, non hanno bisogno di particolari commenti. Rinnoviamo oggi l’appello che reiteriamo da mesi: occorre incrementare le ispezioni, favorire la cultura della sicurezza, investire in prevenzione, affidare alle persone incarichi il più possibile coerenti con l’età anagrafica, l’esperienza e le qualifiche. Se non si interviene su questi fronti, difficilmente la drammatica serie di incidenti sul lavoro potrà frenare la sua corsa”.
Il cordoglio del Presidente ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana e della Giunta: "Con profonda tristezza apprendiamo la notizia del tragico incidente sul lavoro che ha strappato via la vita di un operaio in un cantiere dello Spezzino. A nome mio e di tutta la Giunta regionale desidero esprimere il nostro cordoglio e le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai colleghi della vittima. Questa ennesima tragedia ci ricorda ancora una volta le tante morti sul lavoro che affliggono il nostro Paese. Ogni perdita in un luogo di lavoro è una ferita alla nostra comunità, per questo è necessaria un'azione urgente per migliorare le condizioni di sicurezza e prevenire ulteriori tragedie. Proprio recentemente la Giunta regionale ha deliberato 1 milione e 240mila euro per il finanziamento delle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro. E' cruciale promuovere una cultura della sicurezza e garantire un ambiente lavorativo sicuro, perché la prevenzione è un in vestimento imprescindibile".
Natale e Ziglioli (PD): "L'ennesima tragedia che conferma che bisogna agire al più presto per fermare questa strage. Vicini ai familiari della vittima"
"Siamo di fronte all'ennesima tragedia, la morte sul lavoro di un operaio di 69 anni a Fiumaretta, mentre stava operando all'interno di un rimessaggio, conferma come non ci sia più tempo perdere: serve l'impegno di tutte le istituzioni per fermare una strage che non accenna a diminuire.
Da tempo come Partito Democratico ligure, siamo impegnati a chiedere alla Giunta il rafforzamento degli organici Psal, per dare un contributo al contrarsi di questa piaga rappresentata da infortuni e morti sul lavoro.
Ancora una volta, siamo a fianco delle organizzazioni sindacali che continuano la loro battaglia per la sicurezza sul lavoro. E ci stringiamo attorno alla famiglia della vittima che ha perso un proprio caro e ai lavoratori che piangono un loro collega".
Montefiori: "69 anni e morire ancora in un cantiere, non è accettabile"
Il Segretario del Partito Democratico Iacopo Montefiori afferma: "Grave incidente in un cantiere della nautica a Fiumaretta, un lavoratore di 69 anni schiacciato dalla gru con cui stava lavorando, l’ennesima morte sul lavoro. In attesa di capire la dinamica, resta l’atroce considerazione che nel 2024, dopo una vita di lavoro, si può ancora morire nel tentativo di issare un’imbarcazione da diporto.
#bastamortisullavoro"
Federica Giorgi, Coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle, scrive: "Con grande dolore e indignazione, dobbiamo purtroppo riportare la notizia di altre tragiche morti sul lavoro.
In Liguria, abbiamo assistito oggi alla perdita di due vite a causa di incidenti sul lavoro, una delle quali avvenuta nella nostra provincia, nella località di Fiumaretta.
Queste tragedie ci ricordano ancora una volta l'urgenza di affrontare seriamente il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Come sostenitori del Movimento 5 Stelle ribadiamo con forza la nostra condanna verso questa inaccettabile situazione.
È inaccettabile che, nel 2024, le persone continuino a perdere la vita a causa della mancanza di misure di sicurezza adeguate e della negligenza in ambito lavorativo.
È necessario e urgente che vengano implementate politiche più severe e controlli più rigidi per prevenire queste tragedie.
Esprimiamo la nostra più sentita vicinanza alle famiglie delle vittime e ci impegniamo come movimento 5 stelle a fare tutto il possibile affinché episodi come questo non si ripetano più.
La sicurezza sul lavoro deve essere politicamente una priorità assoluta".
Bellegoni (PCI): "L'emergenza sicurezza sul lavoro continua ad essere una questione irrisolta, non affrontata"
In un rimessaggio a Fiumaretta, ennesimo morto sul lavoro. Un sessantanovenne, travolto dal crollo di una gru mentre si trovava sotto il macchinario per agganciare le fasce necessarie a sollevare un'imbarcazione, si va ad aggiungere ai 650 tra lavoratrici e lavoratori morti dall'inizio dell'anno di cui 478 uccisi da infortuni nei luoghi di lavoro se si contano tutti e non solo gli assicurati a INAIL (fonte Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Carlo Soricelli).
Tenendo conto che già l'anno scorso i morti furono 604 lavoratori, di cui 394 sui luoghi di lavoro, significa che, in un anno, l'incremento dei morti è di 84, pari al 21,3%, e che, nei primi 16 giorni di giugno, sono 47 i morti per infortunio nei luoghi di lavoro. Se continua così, a fine anno saranno più di 1000.
L'emergenza sicurezza sul lavoro continua ad essere una questione irrisolta, non affrontata. Nei luoghi di lavoro ci si infortuna, ci si ammala, si continua a morire in un crescendo che non ha nulla di normale. Evidentemente, ostentando una sostanziale indifferenza, in troppi credono esistano aspetti più importanti della salute e della vita di chi lavora ritenendo sufficiente qualche dichiarazione con frasi convenzionali fini a sé stesse ed utili a "lavarsi" la coscienza.
Non si può non raccontare e non denunciare la realtà di un sistema nel quale, in tutta evidenza, è diventato normale morire di e sul lavoro. Un sistema che, se solo ci fosse una logica diversa da quella del profitto ad ogni costo, dovrebbe essere considerato spaventoso.
Per il Partito Comunista Italiano la questione della salute e della sicurezza nel lavoro è fondamentale, prioritaria. Il Governo dovrebbe darsi da fare in fretta: investire risorse per la prevenzione e il controllo, perseguire senza ambiguità chi commette determinati reati, a partire da quello dell'omicidio sul lavoro, spendere nella ricerca e nell'innovazione tecnologica indirizzandole a liberare chi lavora dalla fatica, dall'alienazione, da orari massacranti garantendo salute e sicurezza, permettere ai lavoratori anziani di andare in pensione. Sono azioni fondamentali che porterebbero a cambiare radicalmente la prospettiva e, proprio per questo, sono lasciate ai margini delle decisioni politiche, quando non vengono decisamente osteggiate da chi governa e dalla stragrande maggioranza di chi siede in Parlamento.
Eppure ci sarebbero le condizioni e le risorse per iniziare ad agire per la salute e la sicurezza per chi lavora. Basterebbe smettere di privatizzare le risorse pubbliche, abolire il precariato, trovare le risorse là dove sono, nelle tasche, cioè, di un'esigua minoranza di ricchissimi.
Ognuno di noi può e deve essere quel "qualcuno" che non si lascia corrompere dall'indifferenza. Non è possibile far finta di niente né far prevalere la rassegnazione. Contro questo stato di cose, contro un modo di intendere il lavoro che invece di generare benessere per tutti, crea tragedie di questo tipo, noi comunisti non smetteremo mai di lottare.
Auspicando si faccia chiarezza al più presto su quanto accaduto e sulle relative responsabilità, ci stringiamo in un forte abbraccio alla famiglia del lavoratore e le porgiamo le più sentite condoglianze".
(Copertina: immagine di repertorio)