Quattro famiglie della provincia spezzina si sono rivolte, nelle settimane scorse, ai Carabinieri della Stazione di Arcola perché, dopo aver letto un annuncio su un Social Network, avevano versato una caparra di oltre 2000 euro per bloccare il contratto di affitto riguardante un immobile ben arredato e dal prezzo vantaggioso, situato nel centro cittadino.
I cittadini inconsapevoli venivano perfino invitati a vedere l’immobile, dove ad accogliere i malcapitati vi era una ragazza la quale illustrava le potenzialità della casa da affittare, come una reale agenzia immobiliare, al fine di ricevere come caparra la somma pattuita. Peccato che l’immobile non fosse suo e che le chiavi ed il contratto di stipula fossero falsi.
I militari, grazie alle testimonianze raccolte dalle vittime, hanno ricostruito i movimenti bancari e le intestazioni dei numerosi telefoni utilizzati per concordare gli appuntamenti, identificando quale responsabile una insospettabile giovane 30enne, che fino all’anno scorso risiedeva proprio in quella abitazione.
La ragazza adesso dovrà rispondere di truffa aggravata di fronte all’Autorità Giudiziaria della Spezia.