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Operazione MarePulito, 31esima edizione da record: tolti dal mare 85 metri cubi di rifiuti In evidenza

Quest'anno una dedica particolare a Carla Ferro, recentemente scomparsa, tra le prime promotrici di questa iniziativa.

Ancora una sfida vinta, sotto la regia della Pro Loco delle Grazie, per la trentunesima edizione dell'Operazione Marepulito, la più imponente attività di pulizia dei fondali organizzata in Liguria sia per quantitativo di materiale inquinante raccolto, sia per forze e mezzi impegnati.

Si è conclusa questa mattina, con la grande attività di raccolta, sotto la direzione della ProLoco graziotta, l'attività ambientale che ogni stagione viene realizzata con base nella baia delle Grazie con il supporto del Comune di Porto Venere, con la collaborazione del ComSubIn della Marina militare e con l'impegno operativo di decine di enti, associazioni e volontari, per ripulire la costa, i fondali e il litorale.

Il bilancio di quest'anno ha fatto segnare ancora un record. Dal mare sono stati eliminati oltre 85 metri cubi di materiale pericolosamente inquinante, tra cui 6 relitti di imbarcazioni, oltre settanta pneumatici di varie dimensioni, 10 metri cubi di "pezzi" di vetroresina, 8 metri cubi di legname intriso di oli e carburanti, 6 metri cubi di cordami, parti di tre motori marini, tubi di gomma, reti e tanto altro materiale minore, dalle bottiglie a oggetti plastici di grandi dimensioni. Il tutto è stato stivato in due container ed una bettolina, quindi avviato allo smaltimento.

Si tratta di materiale che in parte si trovava già sul fondale della baia delle Grazie e di altro che durante l'anno viene rinvenuto galleggiante o affondato e che viene raccolto, per evitare che sia disperso, per essere poi definitivamente rimosso durante questa attività. Il limite dell'intervento, ovvero il quantitativo raccolto, è dato solo dalla capacità di carico e di smaltimento stabilità nella programmazione dell'evento.

La giornata di pulizia del mare è stata anche occasione per lo sviluppo di un'attività di tutela della biodiversità marina, con un gruppo di biologi impegnati sia a salvare tutte le forme di vita "pescate" involontariamente con i rottami, sia a fare attività didattica con le scuole.

Il bilancio dell'operazione organizzata quest'anno ha visto 14 unità navali in azione (tra cui una bettolina e due mezzi navali "pesanti" con equipaggiamenti speciali), nove mezzi a terra (compresi gru e camion), decine di sommozzatori in mare (30 per la precisione si sono immersi), oltre un'ottantina di operatori erano i presenti sulle imbarcazioni e i gruppi a terra, una trentina di bambini delle scuole e due squadre di primo intervento e soccorso a completare una corona di sicurezza che conta una sempre di tecnici specializzati tra terra e mare. Questo dispositivo, una vera e propria task force unica nel suo genere e nelle capacità di intervento, per l'attività di questo sabato che ha comunque richiesto un prologo, con un dispiegamento minore che nelle scorse settimane ha lavorato per preparare questo risultato.

L'attività è iniziata ben prima dalle 9 del mattino, con il dispiegamento nel borgo delle Grazie ("città dei palombari" e "porto delle vele d'epoca"), un paese di marinai, subacquei e maestri d'ascia, legato a filo doppio alla cultura marinaresca più classica, delle prime unità di professionisti delle immersioni, tecnici e appassionati, oltre a ragazzi, studenti e semplici gruppi di persone di ogni età che ogni estate si impegnano per garantire un importante intervento lungo la costa ed il fondale marino. I gruppi hanno operato per tutta la mattina, secondo un piano ben definito, con aree di intervento in mare, a terra e nei siti di deposito. Alla fine, per tutti, la classica mangiata conviviale nell'area verde del paese, ad un metro dal mare, con il gruppo della Pro Loco delle Grazie che ha preparato tipiche pietanze della tradizione.

Si tratta della 31° edizione, la battaglia portata avanti dagli organizzatori di Operazione Marepulito è contro gli inquinanti pesanti che stanno distruggendo il mare e la costa.

La baia delle Grazie, un porto rifugio, è, infatti, frequentata ogni anno da migliaia di presenze, in estate la sera spesso vi sostano anche 90 imbarcazioni alla fonda. Questo carica il fondale di molte problematiche legate all'inquinamento. Inoltre la baia, così come è stato scoperto del team scientifico che supporta la manifestazione, è, questo a causa della presenza di correnti marine anche subacquee, soggetta a raccogliere materiali trasportati dal mare. Proprio per questo, ogni anno, da oltre un trentennio, viene organizzata questa un'imponente attività ambientale con un centinaio di subacquei in acqua, unità navali "pesanti", gruppi a terra e decine di mezzi. Negli ultimi anni, mediamente, sono stati pescati circa 50 metri cubi (due container) di materiali a stagione. Da qui la scelta degli organizzatori della ProLoco delle Grazie, in coordinamento con il Comune di Porto Venere, di garantire un intervento sempre più massiccio.

L'intervento di questo sabato ha chiuso, con la raccolta vera e propria dal mare, un lavoro costante che ogni stagione prosegue tutto l'anno e che vede impegnati costantemente tutti i soggetti che collaborano a questa iniziativa. Durante i mesi precedenti l'operazione vengono individuati i bersagli sul fondo, vengono raccolti o "preparati" materiali che richiedono particolari accortezze per lo smaltimento ed individuate le concentrazioni di inquinanti in mare, sia nella Baia delle Grazie che nelle altre aree della costa, tutto questo consente di arrivare ad un unico giorno di raccolta ed avviare i materiali ad una procedura di smaltimento efficacie.

In particolare l'attenzione del progetto è sempre stata mirata all'eliminazione dal mare di plastiche e derivati, sin da quando la situazione non era vissuta ancora come un'emergenza. Negli ultimi dodici anni sono state eliminate dal fondo circa trenta imbarcazioni di plastica che degradandosi producevano, oltre ad altre forme di inquinamento presenti nei relitti (oli, carburanti, vernici....) polimeri sintetici considerati una fonte di microplastiche.

Secondo una stima per difetto in 30 edizioni di Operazione Marepulito sono stati raccolti circa 60 container di materiale inquinante, ovvero oltre 3.000 metri cubi di inquinanti pesanti. Il lavoro svolto in questi anni da volontari, direttamente impegnati lungo le aree costiere del borgo delle Grazie, ha garantito che due spiagge fossero restituite all'uso della comunità dopo aver ottenuto i certificati di balneazione dopo anni di livelli di inquinamento non conformi ai minimi di legge. Il resto degli interventi ha eliminato tonnellate di plastiche, resine, prodotti chimici o materiali dannosi di altra natura.


"Per noi l'obiettivo è sempre quello di eliminare inquinanti che possono favorire la presenza delle microplastiche in mare. È ben noto a tutti serve un'azione costante per recuperare i danni provocati negli ultimi decenni con queste sostanze che entrano nella nostra catena alimentare - ha spiegato Antonio Corda presidente della Pro Loco delle Grazie - ancor prima che la scienza lo certificasse la gente di mare ha sempre avuto la certezza che si trattasse di un problema, oggi ne siamo consapevoli. L'impegno espresso dai tecnici della Marina militare, dalle realtà istituzionali presenti e dai tanti volontari, oltre che dalle scuole presenti, con i più giovani che hanno dato l'esempio, ha garantito di eliminare anche quest'anno un quantitativo rilevante di materiale inquinante.

La dedica di questa edizione è per la nostra concittadina Carla Ferro, da poco scomparsa, oggi il lavoro della Pro Loco porta avanti quello iniziato da lei e da altri volontari oltre trent'anni fa. Abbiamo voluto omaggiarla con un cartellone di immagini a memoria di quelle attività che porteremo avanti nel futuro. Un ringraziamento particolare deve poi andare al presidente emerito Giovanni Pegazzano che è sempre il primo animatore di questa iniziativa".

Questo progetto ha radici profonde nella comunità costiera locale e prosegue le molte attività svolte dai volontari di Marevivo che proprio alle Grazie, negli anni '80 e '90, avevano una delle principali sedi di associazioni locale.


Fondamentale il ruolo, in questo programma, della Marina militare con i Palombari del Raggruppamento subacquei ed incursori "Teseo Tesei". Gli specialisti della base del Varignano sono il punto di riferimento italiano per la dottrina e le attrezzature in campo di immersioni a livello nazionale e solo una delle realtà specialiste più importanti a livello mondiale. Da oltre trent'anni la Marina militare collabora al programma Operazione Marepulito garantendo gruppi di intervento in mare ed in terra, operando nelle più complesse attività di recupero subacqueo e garantendo, in questo modo, l'eliminazione di materiali inquinanti che non potrebbero essere altresì rimossi dal fondo del mare.

All'iniziativa hanno aderito anche gli studenti-scienziati e i Biologi di "Percorsi nel Blu-Blue School" dell'IC2 Rita Levi-Montalcini, il progetto con certificazione Europea, che da 13 anni opera attivamente sul territorio promuovendo azioni di alfabetizzazione all'oceano, sensibilizzazione e di ricerca partecipata per lo studio della biodiversità marina costiera. Il gruppo di lavoro di Percorsi nel Blu, in particolare, si è visto impegnato nelle delicate operazioni di salvataggio e di ricollocazione in mare delle specie marine fissate alle incrostazioni degli oggetti ingombranti recuperati dal fondale. Utilizzando vasche d'acqua per garantire agli animali una corretta ossigenazione ed effettuando misurazioni e registrazioni fotografiche con microscopi da campo, i Biologi di Percorsi nel Blu hanno creato una situazione laboratoriale informale per promuovere la conoscenza di alcune forme di vita marine protette che vivono all'interno della baia e per sensibilizzare la popolazione sull'importanza della tutela anche delle specie marine più piccol


Il Sindaco di Porto Venere, Francesca Sturlese, ha ringraziato tutti i presenti intrattenendosi con i bambini delle scuole che hanno operato lungo la scogliera.

Gli organizzatori hanno confermato che il lavoro non è però concluso. Sul fondo della baia naturale più grande del golfo spezzino e nelle aree costiere circostanti, sono ancora presenti tanti scafi affondati che pian piano stanno degradando sino a tornare, sotto forma di pezzi di vetroresina, a galla e sulle spiagge, o di microplastiche che entrano nel ciclo della catena alimentare. Sono già stati individuati rottami, cordame, plastiche ed inquinanti di ogni tipo.

A completamento dell'iniziativa il Cantiere delle Memoria ha curato una esposizione storica che racconta lo sviluppo dell'Operazione Marepulito e il precedente programma portato avanti da Marevivo, il tutto nell'ambito del museo allestito per raccontare il mondo della marittimità locale.


Tra gli enti e le associazioni presenti anche: Guardia Costiera, NATO STO CMRE, Scuola G. Garibaldi Le Grazie, PortoVenere Sviluppo, Porto di Porto Venere, Polizia di Stato Centro Nautico e Sommozzatori, Drafinsub, Cressi, Pubblica Assistenza Croce Bianca Le Grazie, Forza e Coraggio Le Grazie, Borgata marinara Le Grazie, Gruppo operai comunali, Protezione Civile Porto Venere, Pescicoltura Portovenere, Sepor, Submariner, Velagiovane, La Nave di Carta, Gama Sub, Marine Engineering, Gruppo Sub Ospedale, Spezia Sub, Diving Calafuria, Iandra Sub, Associazione Golfo dei Poeti, Mitilicoltori Spezzini, Sa Bastia APS, Laboratorio Biodiversità e Servizi Ecosistemici-Enea, Percorsi nel blu ISA2-Blu School e i tanti volontari. Senza dimenticare lo staff tecnico della stessa Pro Loco graziotta che garantirà il supporto tecnico e logistico all'operazione.

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