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Resti umani sul Parodi, estradato il latitante arrestato nella Repubblica Dominicana In evidenza

Secondo la ricostruzione delle Forze dell'Ordine farebbe parte della banda di trafficanti che non avrebbe esitato a dilaniare il corpo di un anziano corriere della droga morto a seguito dell'ingerimento di numerosi ovuli.

Nella tarda mattinata di domenica 19 maggio è giunto dalla Repubblica Dominicana all’aeroporto di Milano Malpensa, scortato da personale dell’Interpol, il cittadino dominicano colpito da provvedimento di cattura in campo internazionale. Terminate le formalità relative all’esecuzione del provvedimento restrittivo a suo carico, sarà portato nella Casa Circondariale di Marassi (GE) a disposizione dell’A.G. della Spezia.

La fuga del trafficante dominicano si era già conclusa circa quattro mesi fa in Repubblica Dominicana. L’arresto del latitante, ricercato dalla Procura della Spezia, è arrivato attraverso il coordinamento investigativo tra il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, la D.C.S.A. e militari del Nucleo Investigativo Carabinieri della Spezia (i quali erano riusciti a localizzarlo nel Comune di Fantino provincia di Sánchez Ramírez presso l’abitazione di alcuni familiari) con la “Policìa Nacional” di Santo Domingo che eseguiva il mandato di cattura internazionale.

Le indagini, attualmente ancora in corso, erano avviate a seguito del rinvenimento la mattina del 17 febbraio 2022 da parte di un escursionista, a passeggio con i suoi due cani, dei resti umani in un bosco ai piedi del monte Parodi, in località Marinasco, sul confine tra La Spezia e il comune di Riccò del Golfo. Dopo lunghe ricognizioni, nei giorni seguenti la Squadra Mobile della Spezia individuava nella stessa area due ovuli di cocaina, oltre ad altri frammenti di ossa. I militari del Nucleo Investigativo associavano l’accaduto ad un corriere della droga che avrebbe trasportato alla Spezia una partita di stupefacente utilizzando la tecnica conosciuta come “Body Packing”.

In merito i militari apprendevano informalmente che i resti umani rinvenuti appartenevano ad un anziano di origine caraibica giunto alla Spezia con un carico di cocaina in ovuli, ingeriti prima d’intraprendere il viaggio verso l’Italia. Il quantitativo eccessivo di cocaina ingerita dal corriere (per un peso superiore al chilogrammo) avrebbe provocato complicazioni nella fase dell’evacuazione; uno degli ovuli ingeriti perdendo parte del contenuto avrebbe cagionato la morte dell’uomo all’interno della struttura ricettiva in cui era ospite; - l’importazione di cocaina sarebbe stata organizzata da tre cittadini di nazionalità dominicana ed ecuadoregna dimoranti alla Spezia e gravati da precedenti specifici. 

Si tratta di una triste storia che parte da molto lontano, da un paese del Sudamerica dove il bisognoso corriere sarebbe stato reclutato da trafficanti locali e per necessità si sarebbe prestato ad ingerire ovuli di cocaina che in seguito gli avrebbero cagionato la morte. Ancor più drammatico è pensare che l’anziano uomo trovandosi in difficolta, per la difficile evacuazione degli ovuli, non sarebbe stato soccorso somministrandogli solo dei lassativi.

Il cadavere di quel corriere però era ancora utile al “sodalizio criminale”, poiché celava dentro il prezioso carico che doveva essere recuperato dalle cavita dello stomaco e dell’intestino. All’interno del bosco, il corpo sarebbe stato sezionato lasciando che i suoi resti venissero in seguito dilaniati dagli animali selvatici per cancellare ogni traccia di lui. Gli indagati, in seguito, senza alcun scrupolo, avrebbero piazzavato sul mercato della provincia la cocaina garantendo a tutti i livelli facili e cospicui guadagni, in parte destinati a finanziare l’arrivo in Italia di altri corrieri secondo un sistema collaudato e funzionale.

Nei giorni seguenti al rinvenimento dei resti umani sul monte Parodi, il dominicato ora estradato in Italia, temendo ragionevolmente conseguenze, si allontanava dalla Spezia, in Spagna e precisamente a Barcellona presso l’abitazione del fratello, senza far più ritorno in Italia, motivo per il quale il GIP del Tribunale della Spezia su richiesta degli organi inquirenti emetteva un Mandato di Arresto Europeo. All’inizio dell’aprile 2023 avrebbe lasciato la Spagna trasferendosi in altro paese europeo, sfuggendo così all’arresto da parte della “Guardia Civil” spagnola. Il dominicano infatti venuto a conoscenza dell’arresto dei suoi complici in Italia (avvenuto la mattina del 10.02.2023) e del provvedimento di cattura a suo carico, si sarebbe attivato nel reperire un passaporto falso, con il quale avrebbe acquistato un biglietto aereo, riuscendo a raggiungere la Repubblica Dominicana. Considerato che il latitante a seguito di nuove ricerche era stato localizzato nel comune di Fantino (provincia di Sánchez Ramírez) presso l’abitazione della nonna materna e di altri familiari, il Ministero della Giustizia – Dipartimento per gli Affari di Giustizia, accoglieva la richiesta dell’A.G. ed emetteva un provvedimento di “Cattura in campo Internazionale” nei confronti del ricercato.

La risoluzione del macabro caso è stata possibile solo grazie ad una perfetta ed incondizionata sinergia investigativa tra i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri della Spezia e il personale della Squadra Mobile della Questura spezzina, che per mesi hanno incessantemente lavorato fianco a fianco in stretto coordinamento operativo.

 

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