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Resti umani sul Parodi, latitante arrestato nella Repubblica Dominicana In evidenza

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri i resti sarebbero di un corriere della droga deceduto a seguito dell'ingerimento degli ovuli di cocaina. I trafficanti non avrebbero esitato a dilaniare il suo corpo per recuperare lo stupefacente.

Alle prime ore del mattino del 14 gennaio è finita la fuga del trafficante dominicano soprannominato il “Flaco”, tratto in arresto nella Repubblica Dominicana. L’arresto del latitante, ricercato dalla Procura della Spezia, è arrivato attraverso il coordinamento investigativo tra il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, la D.C.S.A. e militari del Nucleo Investigativo Carabinieri della Spezia (i quali erano riusciti a localizzarlo nel Comune di Fantino provincia di Sánchez Ramírez presso l’abitazione di alcuni familiari) con la “Policìa Nacional” di Santo Domingo che eseguiva il mandato di cattura internazionale.

Le indagini relative al Procedimento Penale nr. 678/2022, attualmente ancora in corso, erano avviate a seguito del rinvenimento la mattina del 17 febbraio 2022 da parte di un escursionista, a passeggio con i suoi due cani, dei resti umani in un bosco ai piedi del monte Parodi, in località Marinasco, sul confine tra La Spezia e il comune di Riccò del Golfo.

Dopo lunghe ricognizioni, nei giorni seguenti la Squadra Mobile della Spezia individuava nella stessa area due ovuli di cocaina, oltre ad altri frammenti di ossa. I militari del Nucleo Investigativo associavano sin da subito l’evento alla “Comunità Dominicana” e nello specifico ad un corriere della droga che avrebbe trasportato alla Spezia una partita di droga utilizzando la tecnica conosciuta come “Body Packing”.

In merito i militari apprendevano informalmente che i resti umani rinvenuti appartenevano ad un anziano di origine caraibica giunto alla Spezia con un carico di cocaina in ovuli, ingeriti prima d’intraprendere il viaggio verso l’Italia. Il quantitativo eccessivo di cocaina ingerita dal corriere (per un peso superiore al chilogrammo) avrebbe provocato complicazioni nella fase dell’evacuazione; uno degli ovuli ingeriti perdendo parte del contenuto avrebbe cagionato la morte dell’uomo all’interno della struttura ricettiva in cui era ospite.

I militari scoprirono anche che l’importazione di cocaina sarebbe stata organizzata da tre cittadini di nazionalità dominicana ed ecuadoregna dimoranti alla Spezia e gravati da precedenti specifici. L’attività tecnica (intercettazione telefoniche ed ambientali) avviata all’inizio di aprile 2022 permetteva agli inquirenti di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.

Il Tribunale della Spezia - Ufficio del G.I.P., valutate le prove indiziare raccolte, emetteva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 soggetti di origine sudamericana. I provvedimenti di cattura erano eseguiti il 10 febbraio 2023 solo nei confronti di quattro indagati, in quanto "Il Flaco" si rendeva irreperibile.

Il successivo interrogatorio degli arrestati e l’escussione a sommarie informazioni di diversi testimoni consentivano agli organi inquirenti di raccogliere ulteriori elementi per ricostruire la vicenda del “corriere” della droga.

Si tratta di una triste storia che parte da molto lontano, da un paese del Sudamerica dove il bisognoso corriere sarebbe stato reclutato da trafficanti locali e per necessità si sarebbe prestato ad ingerire ovuli di cocaina che in seguito gli avrebbero cagionato la morte. Ancor più drammatico è pensare che l’anziano uomo trovandosi in difficolta, per la difficile evacuazione degli ovuli, non sarebbe stato soccorso somministrandogli solo dei lassativi. Il cadavere di quel corriere però era ancora utile al “sodalizio criminale”, poiché celava dentro il prezioso carico che doveva essere recuperato dalle cavità dello stomaco e dell’intestino. All’interno del bosco, il corpo sarebbe stato sezionato lasciando che i suoi resti venissero in seguito dilaniati dagli animali selvatici per cancellare ogni traccia di lui. Gli indagati, in seguito, senza alcun scrupolo, piazzavano sul mercato della provincia la cocaina garantendo a tutti i livelli facili e cospicui guadagni ed in parte destinati a finanziare l’arrivo in Italia di altri corrieri secondo un sistema collaudato e funzionale.

Nei giorni seguenti al rinvenimento dei resti umani sul monte Parodi, "Il Flaco" temendo ragionevolmente conseguenze si allontanava dalla Spezia, in Spagna e precisamente a Barcellona presso l’abitazione del fratello, senza far più ritorno in Italia, motivo per il quale il GIP del Tribunale della Spezia su richiesta degli organi inquirenti emetteva un Mandato di Arresto Europeo.

All’inizio dell’aprile 2023 il ricercato avrebbe lasciato la Spagna trasferendosi in altro paese europeo, sfuggendo così all’arresto da parte della “Guardia Civil” spagnola. Il dominicano infatti venuto a conoscenza dell’arresto dei suoi complici in Italia (avvenuti la mattina del 10.02.2023) e del provvedimento di cattura a suo carico*, si sarebbe attivato nel reperire un passaporto falso, con il quale avrebbe acquistato un biglietto aereo, riuscendo così a raggiungere la Repubblica Dominicana.

Considerato che il latitante a seguito di nuove ricerche era stato localizzato nel comune di Fantino (provincia di Sánchez Ramírez) presso l’abitazione della nonna materna e di altri familiari e che all’inizio dell’anno 2023, è stato sottoscritto il trattato di estradizione tra l’Italia e la Repubblica Dominicana il Ministero della Giustizia – Dipartimento per gli Affari di Giustizia, accoglieva la richiesta dell’A.G. ed emetteva un provvedimento di “Cattura in campo Internazionale” nei confronti del ricercato.

 

* colpito dall’ordinanza di custodia in carcere nr. 599/22 RG GIP e nr. 678/22/21 R.G.N.R., emessa in data 06.02.2023 dal Tribunale della Spezia - Ufficio del G.I.P. in quanto ritenuto responsabile in concorso di altri connazionali dei reati di cui agli artt. 110 c.p. e 73 del D.P.R. 309/90 – art.410 – 412 - 586 c.p..

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