Al termine di un’articolata attività di indagine, diretta alla tutela della salute pubblica, della sicurezza alimentare e alla repressione delle frodi nel commercio, i finanzieri del Comando Provinciale di La Spezia coadiuvati dai dirigenti veterinari dell’ASL 5 del medesimo capoluogo, hanno riscontrato condotte illecite perpetrate presso uno stabilimento di depurazione di molluschi bivalvi (mitili e ostriche) insistente nella provincia della Spezia, deferendo all’Autorità Giudiziaria 6 operatori del settore della filiera per il presunto reato di frode nell'esercizio del commercio.
I militari della Compagnia di Sarzana, di concerto con l’Autorità giudiziaria spezzina, avevano già inizialmente sequestrato e destinato alla distruzione 9 quintali di mitili, per scongiurare rischi igienico-sanitari per i consumatori, considerato che gli stessi, confezionati senza essere stati prima depurati, erano destinati a ristoranti e pescherie locali, eludendo e vanificando l’efficacia dei previsti controlli sanitari.
Le indagini svolte anche attraverso il controllo dei filmati ripresi con le telecamere di sorveglianza installate presso lo stabilimento, hanno permesso di accertare che ulteriori 54 tonnellate di molluschi sono state poste in commercio senza subire precedentemente i trattamenti di depurazione previsti dalle normative sanitarie vigenti.
L’A.S.L. e la Guardia di Finanza, nell’ambito delle proprie attività di controllo nel settore alimentare, sensibilizzano la popolazione circa i rischi di consumare muscoli, ostriche e molluschi bivalvi in genere non controllati poiché la loro mancata depurazione rappresenta un potenziale rischio igienico sanitario e di salute pubblica. Per tale motivo, i frutti di mare raccolti nelle aree di produzione classificate sono sottoposti a controllo per la ricerca di sostanze tossiche e nocive che, se rinvenute, comportano l’immediato blocco dell’area e il divieto di raccolta.
Il sevizio congiunto tra Guardia di Finanza e A.S.L. testimonia la consolidata sinergia tra Amministrazioni dello Stato nel primario interesse della tutela della salute pubblica e del regolare svolgimento del commercio, perseguendo gli operatori che adottano politiche commerciali scorrette e soprattutto pericolose per la salute della collettività.