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Che fine ha fatto Pongo, il cane di Felice, il senza fissa dimora aggredito la notte di Pasqua? In evidenza

di Marina Lombardi – Alcune volontarie di Romito Magra lanciano un appello.

Pongo (chiamato anche Gnomo) il cane del senzatetto aggredito nella serata di Pasqua da un sedicenne ora indagato per tentato omicidio, è scomparso da quella sera. Nessuna notizia è stata ancora confermata da Asl o Carabinieri e ad oggi l’appello di alcune volontarie della zona di Romito Magra è quello di diffondere il più possibile la foto del cane, anche se le speranze di ritrovarlo vivo sono sempre meno plausibili.

I fatti accaduti nei pressi della stazione di Sarzana, la cui dinamica è ancora da stabilire, sia attraverso testimonianze che immagini delle telecamere, hanno portato nell’immediato ad un dilagare di informazioni per lo più determinate da stereotipi e considerazioni personali che hanno contribuito a descrivere una vicenda ancora troppo intrigata, connotandola negativamente.

 “Non serve essere volontari di qualche associazione per essere persone civili e giuste. Partiamo da quello che c’è sotto il nostro naso, non sempre bisogna andare chissà dove per occuparsi degli altri” ha affermato una residente di Romito Magra - molto attiva sul territorio e da anni ormai coinvolta in azioni di volontariato, senza appartenere però a nessuna associazione specifica, ma diventata ormai un punto di riferimento per la cittadinanza - ci ha raccontato la sua testimonianza.

Il cane risulta al momento scomparso. Tra le informazioni trasmesse in questi giorni, c’è quella secondo cui, spaventato, sarebbe corso sui binari del treno e rimasto vittima di un incidente. Un’altra ipotesi delle volontarie è però quella che il cane sia stato aggredito insieme al padrone. Nessuna notizia è però stata confermata dalle forze dell’ordine né dalla Asl e al momento l’appello delle volontarie è quello di far girare la foto il più possibile, vista anche la mancanza del microchip.

Lo stavamo aiutando a muoversi per mettere il microchip a Pongo, ma per questioni burocratiche legate alla residenza non ci era ancora riuscito” ha affermato la volontaria.

Un’ipotesi, secondo le volontarie, è che il cane possa trovarsi nella zona verde non accessibile alle auto con varco di accesso libero, per lo più usato da senzatetto, confinante con via del Murello.

“Purtroppo le probabilità di trovarlo ancora vivo sono minime, ma è importante che si diffondano le foto. L’ipotesi che il cane sia scappato è plausibile ma è vero anche che Felice era l’unico suo riferimento e se un padrone ‘viene aggredito’, un cane cerca di proteggerlo”.

L’uomo di nome Felice, che è senza fissa dimora da "circa tre anni", aveva preso con sé il cane, di nome Pongo, da circa un anno. Era maggio dello scorso anno quando la volontaria - attiva da anni per la tutela e la salvaguardia degli animali che si è fatta spesso portavoce dell’operato di un gruppo di cittadini attivi per cause condivise – si è recata al Basko di Romito imbattendosi in lui. “Ho avuto la fortuna di incontrare questo signore, una mattina proprio di fronte all’entrata del Basko di Romito, aveva con sé uno zaino e il suo cane, Pongo. Io avevo il mio cane in macchina ed ero preoccupata di lasciarlo dentro, così Felice si era offerto di controllarlo per me. Quando sono uscita mi sono avvicinata e dopo avergli lasciato una moneta abbiamo iniziato a parlare”.

"Avevo segnalato il cane ad una collega che si occupa di queste cose insieme a me il 29 maggio 2023 – continua - quando ci sono situazioni di soggetti senzatetto con animali segnaliamo sempre tra di noi volontari soprattutto perché possono avere bisogno di aiuto e così possiamo organizzarci per dare una mano e spargere la voce qualora si potesse donare qualcosa. È più che altro un passaparola tra di noi, non siamo un’associazione, facciamo semplicemente quello che pensiamo sia giusto.

Ce ne occupiamo perché le associazioni di volontariato si occupano prevalentemente del canile e hanno già le loro emergenze a cui stare dietro. Le altre associazioni presenti sul territorio per gli animali se possono danno una mano lo fanno ma generalmente sono finalizzate al controllo del randagismo felino. Quando ci sono senzatetto è una solidarietà del singolo cittadino che si mobilita in questo senso, anche perché l’operato dei servizi sociali e della Caritas è per lo più orientato verso la persona.

Chiesi a Felice se il cane fosse vaccinato e lui mi rispose che era stato fortunato perché la veterinaria di Romito l’aveva aiutato vaccinandolo gratuitamente. L’ho contattata e lei mi ha detto che Felice lo trattava benissimo e che per qualsiasi problema avrebbe potuto rivolgersi a lei”.

Aggiunge poi qualche dettaglio sulla vita di Felice “aveva il suo rifugio in località Senato, un paio di volte ce l’ho accompagnato in macchina e prima di prendere il cane si muoveva spesso in bicicletta. Dopo aver preso Pongo aveva iniziato ad andare a piedi o in autobus quando poteva permetterselo, perché non voleva trascinarlo. Hanno sempre avuto un rapporto simbiotico”.

Ci racconta inoltre che Felice andava a Sarzana solo una volta la settimana, il giovedì, quando la Caritas mette a disposizione le docce, altrimenti restava a Romito e poi tornava al suo rifugio. Quella sera si trovava a Sarzana perché il Basko era chiuso “altrimenti sarebbe stato lì sicuramente. È una persona ben voluta da tutti qui intorno, anche dai dipendenti del Basko e Risparmio Casa. Ha sempre evitato gruppi di altri senzatetto e sapeva gestire i suoi rapporti personali, non si è mai trovato nei casini”.

Chiunque avesse informazioni riguardo l’animale è invitato a contattarci o contattare l’Asl di riferimento.

 

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