Diga vietata agli spezzini: ieri i rappresentanti dei piccoli diportisti, forti della petizione di oltre 1.000 firme raccolte l’estate scorsa, sono stati ricevuti dal Comandante della Capitaneria di Porto Alberto Battaglini, succeduto da alcuni mesi ad Antonio Ducci.
I promotori della petizione Alfredo Gilone, Enrico Faggioni e Giorgio Chimenz, dopo aver incontrato il sindaco Pierluigi Peracchini e il presidente dell’autorità di Sistema portuale Mario Sommariva, hanno rappresentato all’ufficiale i motivi fondanti della petizione, scaturita dal malessere sorto per i divieti posti alla libera fruizione della diga foranea e dei limitrofi specchi d’acqua, inseriti dal predecessore di Battaglini, Alessandro Ducci, nell’Ordinanza balneare in vigore come di consueto dal primo maggio al 30 settembre, per la precisione la numero 73 del 2023.
Al nuovo Comandante della Capitaneria di Porto é stato chiesto di valutare, nelle more della prossima emanazione delle nuove ordinanze che regolamenteranno, anche quest’anno, la balneazione e la navigazione diportistica, alcune proposte per una possibile corretta convivenza, in sicurezza, fra l’attività della mitilicoltura che deve essere tutelata e quella del diporto che ha, anch’essa, delle importanti ricadute in termini economici e di turismo sul golfo della Spezia.
E’ stato fatto osservare che l’occasione per una pacata riflessione sull’argomento potrebbe essere proprio lo spostamento degli allevamenti fuori diga dovuti alle prossime attività di dragaggio all’interno del porto, in programma il prossimo autunno.
E’ stata quindi richiesta la possibilità di “liberalizzare” lo specchio di mare interno alla diga (struttura, per altro, sbloccata da anni dai vincoli militari di difesa strategica e destinata, dall’Autorità Portuale, ai fini turistico/diportistici) attraverso uno studio condiviso con la medesima Autorità di Sistema Portuale che possa consentire l’ancoraggio, l’ormeggio e lo stazionamento, in sicurezza, delle piccole imbarcazioni in una posizione molto ridossata ottenuta magari anche tramite l’approntamento di un’apposita “catenaria” o similare.
Tale valutazione potrà essere approfondita e condivisa, se ritenuto, anche con altre Autorità od Enti in modo che quest’estate i diportisti possano tornare a fruire, in sicurezza e nelle calme acque ridossate della diga, di un bene comune quale è il mare.
Il Comandante, mostrando una particolare conoscenza sulle problematiche sollevate, frutto anche di un’approfondita ricerca sull’argomento e sulle varie Ordinanze attualmente vigenti, ha assicurato i rappresentanti sul suo personale interessamento indirizzato a poter risolvere, almeno in parte per quest’estate, quanto prospettato dai diportisti spezzini.
A dimostrazione di quanto affermato, è stata verificata la piena sintonia fra le due Autorità competenti ( AdSP e C.P Guardia Costiera) entrambe coinvolte per una fattiva risoluzione del problema diga.
I diportisti chiedono che i tempi della soluzione definitiva siano brevi e sperano che, nel frattempo, ci sia un diverso approccio, un pochino più ”elastico”, da parte delle Autorità nei confronti dei piccoli possessori di natanti da diporto.
In tale senso il Comandante ha garantito la sua disponibilità e ha assicurato la delegazione che si attiverà, con i suoi strumenti di controllo interni, in modo che l’attività diportistica, per la zona di sua competenza territoriale, venga gestita nel pieno rispetto della sicurezza della navigazione ma anche tenendo conto di una corretta convivenza di sviluppo dell’attività turistica.
Qui sotto è possibile scaricare il file con le richieste dei diportisti.
