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di Anna Mori - Una storia di una città da vivere che affonda le sue radici lontano nel tempo.

La storia del nostro territorio affonda le sue radici lontano nel tempo. I reperti preistorici rinvenuti nella Grotta dei Colombi alla Palmaria, le strutture megalitiche del Monte Caprione, le statue stele e i reperti dell’età del bronzo e del ferro ritrovati sulle alture del Golfo, testimoniano come il territorio della Spezia fosse già stato abitato in epoca preistorica.

E poi ancora ricordiamo le sepolture a cassetta al Limone e a Pegazzano risalenti all’età del ferro e i tipici insediamenti dell’età del rame costituiti dai castellari ritrovati a Pignone e a Zignago.

Sul Golfo passarono anche i Liguri e nel III secolo a.C. la dominazione etrusca e dopo un lungo periodo di battaglie con i Liguri-Apuani, nel 177 a.C. il Senato romano ordina la fondazione della colonia di Luni alla foce del Magra, ma insediamenti romani precedenti erano già presenti nel Golfo, lo testimoniano diversi ritrovamenti.

Nella piana di San Vito (Marola), sono state rinvenute tre anfore vinarie romane e i resti di una villa romana, il ponte romano in Via Biassa, a Gaggiola un’ara votiva.

Nella zona dell’attuale chiesa della Pieve esisteva un oppidum preromano, forse da identificarsi con Boron, indicato nella Tavola Peutingeriana. Nella stessa zona sono state raccolte ceramiche e reperti in ferro che hanno confermato che nella zona esistesse un insediamento romano.

La presenza dei Romani è documentata anche in altre località costiere del Golfo: ricordiamo la Villa del Varignano, quella a Fezzano, a Porto Venere e a Muggiano. E poi ancora i siti di Luni, Bocca di Magra e Ameglia.

Diversi relitti sono stati anche rinvenuti come quello a sud dell’Isola del Tino oltre a numerosi carichi di navi affondate con anfore e marmi. 

Seguono poi le invasioni delle popolazioni barbare e la caduta dell’Impero Romano: nel 476 d.C. la zona della Spezia fa parte prima del regno di Odoacre e poi quello di Teodorico. La presenza di arche funerarie nella piana di San Vito è stata la prova di un centro abitato bizantino. In quel periodo Luni diventa una base navale greca chiamata Selene.

Nel 7° secolo il territorio spezzino passa sotto al dominio Longobardo con Rotari che annette il Golfo al Ducato di Liguria. Nel 774 il Regno Longobardo viene espugnato da Carlo Magno che diventa re dei Franchi e dei Longobardi e sottomette il nostro territorio al dominio franco come parte della Marca Ligure.

Tra il IX e il XII secolo il territorio vede il periodo feudale, con la creazione delle Signorie. Nel IX secolo il centro principale del Golfo era Vesigna che sorgeva sul colle di Marinasco, da dove inizia una sorta di migrazione verso il mare che contribuisce alla formazione del primo borgo sul Poggio, che si sviluppa ulteriormente nei secoli X e XI.

Nel XII secolo arriva la Repubblica di Genova che impone il suo dominio con la fine del feudalesimo. Vengono costruite una serie di torri come difesa contro i Saraceni. Genova strappa Lerici ai Pisani. In questo periodo assume sempre più importanza il borgo di Carpena. Vesigna e Carpena, i due centri principali, entrano nell’orbita di Genova e con loro anche il piccolo borgo del Poggio, che in questo periodo inizia ad affrancarsi da Carpena crescendo grazie al proprio sviluppo mercantile e al mercato del sale.

Tra il 1256 e il 1273 il borgo della Spezia si trova svincolato dal dominio genovese perché Nicolò Fieschi ne fa la capitale della sua Signoria indipendente da Genova. A questo periodo risale la prima costruzione del Castello San Giorgio e la fortificazione della città. Ma Genova non tollera questa situazione e nel 1273 Oberto Doria espugna la città e incendia il castello: nello stesso anno Carpena diventa Podesteria, con giurisdizione dal Golfo alla zona delle Cinque Terre. Nel 1276 Nicolò Fieschi cede il borgo a Genova per 25.000 lire genovesi.

Ma arriviamo all’anno 1343, al 1 aprile come oggi, era martedì. In quel periodo il borgo del Poggio andava incontro ad un grande sviluppo, avendo dimostrato anche il suo valore strategico nella contesa tra i Fieschi e Genova. Per volere di Simon Boccanegra, primo dei Dogi a vita genovesi, il borgo diventa la Podesteria della Spezia, acquisendo gran parte del territorio di Carpena e vedendo il Castello San Giorgio restaurato. Nacque così La Spezia le cui radici, abbiamo visto, affondano lontano nel tempo. 

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