Benedetto Brin, Ministro della Marina ed ingegnere navale, decise di dotare la Marina italiana di un’unità subacquea. Il progetto del nuovo sottomarino fu completato nel 1889 e fu affidato al direttore del Genio Navale Giacinto Pullino, coadiuvato da due ufficiali, Carlo Vigna e Cesare Laurenti.
Fu costruito segretamente tra il 1890 ed il 1892 proprio nell'arsenale della Spezia, e la costruzione costò circa 300.000 lire. Inizialmente fu nominato “Pullino” e nel 1895 prese il nome di "Delfino".
Nel 1904 fu trainato a La Spezia dal rimorchiatore Ciclope, venendo assegnato alla IV Squadriglia Sommergibili, dove il comandante dell'unità era il tenente di vascello Alessandro Giaccone.
Durante la prima guerra mondiale il sommergibile fu impiegato nella difesa di Venezia e nel gennaio 1916 fu trasferito alla II Squadriglia e l'anno successivo ne divenne caposquadriglia.
Il Sommergibile Delfino, prima unità della Regia Marina, svolse 44 missioni di agguato difensivo al largo della laguna veneta e inoltre fu impiegato come unità scuola per i nuovi sommergibilisti. Il 16 gennaio del 1919 fu posto in disarmo, radiato e demolito.
Come ricorda la Marina Militare - “Il battello sottomarino in allestimento nell’Arsenale di Spezia alla quale venne assegnato il nome Delfino, fu stabilita la tabella di armamento in otto uomini: un tenente di vascello comandante, un sottufficiale torpediniere, un sottocapo torpediniere, due torpedinieri siluristi, due torpedinieri elettricisti e un marinaio scelto. L’unità, che fu di tipo sperimentale, fu tuttavia tra i primi sommergibili ad essere dotata di periscopio e di bussola giroscopica e inoltre capace di lanciare siluri sia da fermo che in moto suscitando grande interesse negli ambienti navali internazionali. Il 24 marzo del 1895 il Delfino venne iscritto nel quadro del naviglio dello Stato.”
Un pezzo di storia, che è giusto ricordare e che ha visto il nostro Arsenale protagonista, da sempre, nello scenario marino e sottomarino.
Crediti foto di copertina: Marina Militare