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FuturoAperto e il confronto tra generazioni come arricchimento sociale In evidenza

di Anna Mori - Il progetto promuove importanti momenti di riflessione, nati dalla condivisione tra giovani e adulti. Il racconto di chi lo ha pensato.

FuturoAperto è un progetto dalla durata quadriennale: finanziato da Fondazione Carispezia e Impresa Sociale con i Bambini, è scritto e coordinato da Gilda Esposito per "Casa sulla Roccia", cooperativa sociale presieduta da Don Luca Palei direttore della Caritas Diocesana.

Per festeggiare i 2 anni di progetto, venerdi scorso il partner di FuturoAperto hanno organizzato l’iniziativa “Un mare di generazioni”, in cui il mare e le sue storie sono state il fil rouge che ha permesso a diverse generazioni di confrontarsi su temi importanti. Un momento prezioso di riflessione.

La Redazione di Gazzetta della Spezia ha chiesto a Gilda Esposito di raccontarci come è andata questa esperienza.

Gilda, “Un mare di generazioni” è stato un worldcafé in cui è stato possibile prendersi una vera e propria pausa dalla vita frenetica e diverse generazioni si sono confrontate su temi importanti. Il fil rouge è stato il mare e le sue storie. Ci puoi raccontare di più?

Ci sono tre elementi preziosi la cui crescente scarsità mette seriamente a rischio il benessere personale e collettivo dei contemporanei: la fiducia, la bellezza ed il tempo. I partner del progetto FuturoAperto, nel worldcafè “un mare di generazioni” realizzato venerdì 22 marzo, ha provato a combinarli come un principiante alchimista. 

In un incantevole pomeriggio al Castello di Lerici insieme al Sindaco Paoletti, i rappresentanti della Fondazione Carispezia, del Comitato delle Borgate, i partner di progetto, 40 ragazzi e ragazze nati tra il 2005 ed il 2015, in tanti diversi continenti, ed i loro educatori e docenti, hanno insieme messo all’angolo per qualche ora le tante solitudini, la traballante speranza nel futuro ed il disinteresse o la diffidenza verso chi è diverso e “strano”. 

Immersi nella solida ed austera bellezza grigia di un castello antico affacciato sullo splendido blu del nostro Golfo, i partecipanti si sono regalati il tempo, un pomeriggio, per stare insieme, ascoltare e raccontare storie legate al mare, anche alla paura di chi lo ha attraversato senza arrivare a riva. 

Hanno avanzato un piccolo passo verso la costruzione di fiducia tra generazioni, generi, culture ed esperienze diverse, ponendosi domande reciproche, ascoltando con genuino interesse le risposte, senza giudizi e senza aspettative, su che cosa rappresenta il mare nella vita e nel futuro quando si vive in una città come La Spezia. 

Le parole hanno riecheggiato nella sala come in un pezzo rap e sono rimaste appiccicate ai post nei cartelloni così da poter essere rilette e ripensate. Un ecosistema fragile da proteggere e da salvare, viaggi, sogni, lavoro, nostalgia, amici, famiglia, divertimento, sviluppo economico, arti e culture, biodiversità, poesia… 

Tra coloro che hanno raccontato storie di mare anche Francesco Di Santo…

Francesco Di Santo, che non vuole essere chiamato “Maestro d’Ascia”, ma che ha il sogno di costruire una barca da palio per tutte le borgate, ha raccontato come ha imparato la sua arte e come è nata la sua passione per il mare quando era ancora un bambino e cresceva in mezzo ai pescatori nel borgo di Fezzano. Quando era tutto diverso, ma la sua voglia di andare a scuola, come luogo sicuro per apprendere e sviluppare le proprie competenze, un luogo egualitario dove scoprire e valorizzare talenti senza distinzioni, non era necessariamente più forte di quella di tanti dei ragazzi e delle ragazze seduti intorno al tavolo: la cosiddetta Generazione z, la generazione che non ha mai visto il mondo senza Internet, che vive “onlife” e ha valori diversi, non migliori o peggiori, rispetto ai propri nonni e genitori. 

Definisci FuturoAperto un esperimento sociale…

Futuro Aperto, un particolare esperimento, vuole lanciare proposte ludiche ed educative innovative, anche quando come in questo caso si affondano nella tradizione e identità locale del Palio del Golfo. Ha dimostrato il bisogno e la voglia di incontrarsi, stare insieme ed ascoltarsi con curiosità e rispetto, per abbattere muri e stereotipi e costruire una comunità educante, nella quale i giovani siano protagonisti. L’universo di FuturoAperto, con i suoi partner, si è davvero dimostrato capace di ispirare questa generazione Z, che gli adulti, spesso distratti e distanti, fanno fatica a comprendere.

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