Il Museo degli Uffizi di Firenze, dove è esposta l’opera, la descrive così: “Nota come “Nascita di Venere”, la composizione raffigura più precisamente l’approdo sull’isola di Cipro della dea dell’amore e della bellezza, nata dalla spuma del mare e sospinta dai venti Zefiro e, forse, Aura. La dea è in piedi sopra la valva di una conchiglia, pura e perfetta come una perla. L’accoglie una giovane donna, identificata talvolta con una delle Grazie oppure con l’Ora della primavera, che le porge un manto cosparso di fiori; alla stagione primaverile rimandano anche le rose portate dai venti. Il tema del dipinto, che celebra Venere come simbolo di amore e bellezza, fu forse suggerito dal poeta Agnolo Poliziano.”
A dimostrare l’ambientazione nel Golfo della Spezia c’è una sovrapposizione fotografico-cartografica documentata da Roberto Celi, fotografo spezzino dell’Associazione “Obiettivo Spezia”; una corrispondenza storica, ricordata nel libro “I Cattaneo Della Volta. Vicende e protagonisti di una millenaria famiglia genovese” scritto da Elena Chiavari Cattaneo Della Volta e Andrea Lercari, nel quale viene sostenuto che il Golfo della Spezia anticamente fu denominato Gulfus Veneris ovvero “Golfo di Venere”, poichè esteso tra due promontori dedicati proprio alla dea, Lerici e Porto Venere; ed una traccia documentata nella quale Simonetta Vespucci, la musa di Botticelli, protagonista di alcune delle sue opere più importanti, sembra sia nata a Fezzano. Simonetta Vespucci, in una testimonianza, ha confermato in seguito la sua nascita in Liguria, precisando “in grembo a Venere”.
Insomma, che il Golfo della Spezia fosse un posto da “artisti” si sapeva, ma se un giorno queste ipotesi venissero confermate e ufficializzate, la città della Spezia, potrebbe senz altro farsi conoscere in tutto il mondo come “Città della Venere”.