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Ad Ameglia la commemorazione dell'80° anniversario della strage di Punta Bianca

Il 26 marzo 1944 vennero fucilati quindici soldati italo-americani.

Il Comune di Ameglia e il Comitato provinciale Unitario della Resistenza hanno organizzato, in occasione dell’80° anniversario della strage di Punta Bianca, una cerimonia di commemorazione.

Il ritrovo è previsto per le ore 10,30 in Piazza della Libertà ad Ameglia. Dopo la benedizione delle corone interverranno il sindaco di Ameglia Umberto Galazzo e il co-presidente del Comitato provinciale Unitario della Resistenza Egidio Banti. Per il Consolato americano di Milano parteciperà alla cerimonia Anna Maria Saiano. Sarà presente anche il sindaco di Levico Terme (TN) Gianni Beretta, che accompagnerà la sezione di Levico Terme dell'Associazione Nazionale del Fante.

Dopo la deposizione della corona in Piazza della Libertà la manifestazione proseguirà con un omaggio al cippo ai caduti in via della Pace – località La Ferrara e alla lapide a Punta Bianca, luogo della strage.

Le vittime furono quindici soldati italo-americani che avevano raggiunto la costa ligure nella notte tra il 22 e il 23 marzo 1944 con l’obiettivo di distruggere la galleria ferroviaria tra Bonassola e Framura, al fine di interrompere i collegamenti delle forze tedesche che occupavano l’Italia. I militari furono scoperti in una stalla sulle alture di Bonassola. Dopo un primo interrogatorio a Bonassola vennero portati nella villa di Carozzo, nelle colline della Spezia, sede del quartier generale di Kurt Almers, comandante della 135a Brigata. Nonostante le regole della Convenzione di Ginevra che proibivano l’esecuzione di soldati nemici catturati in divisa, il 25 marzo arrivò l’ordine del 75° Corpo d’armata tedesco di fucilare immediatamente i prigionieri. Il telegramma fu firmato dal generale Anton Dostler, capo del 75°. All’alba del 26 marzo i quindici soldati italo-americani furono uccisi a Punta Bianca di Ameglia, dove i tedeschi avevano un deposito, una batteria e un Comando Marina. Dostler fu catturato nel dopoguerra e sottoposto a processo nell’ottobre del 1945, nella Reggia di Caserta. Dichiarato colpevole, fu fucilato ad Aversa il 1° dicembre 1945.

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