Il golfo della Spezia verso la fine della seconda guerra mondiale divenne la base di partenza degli scampati ai lager nazisti.
Nella primavera del 1946, però, l’immigrazione clandestina ebraica divenne un caso a livello internazionale. L’Inghilterra bloccò la partenza dal porto della Spezia delle due imbarcazioni, la Fede di Savona e il Fenice, un motoveliero, a bordo 1.014 persone.
I profughi rimasero così bloccati in condizioni molto difficili. Fu grazie al supporto degli spezzini che riuscirono a partire.
Nella notte tra il 7 e l’8 maggio 1947 la nave Trade Winds, imbarcò 1.414 profughi a Porto Venere. Il battello fu ristrutturato nel cantiere dell’Olivo a Porto Venere e dopo soli tre mesi trasportò 4.515 profughi dall’altra parte del Mediterraneo.
L’imbarcazione diventò un vero e proprio simbolo, assumendo il nome di “Exodus”, e nonostante venne attaccata dagli inglesi sulle coste della Palestina, avviò la nascita dello Stato di Israele.
Il 25 Aprile 2006, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito alla Città della Spezia, la medaglia d’oro al merito civile, per l’aiuto prestato dalla popolazione spezzina ai profughi ebrei. Ogni anno, la città ospita il premio Exodus dedicato all’interculturalità.
Il monumento alla memoria “Le ali della libertà” dello scultore Walter Tacchini.
Per celebrare questo evento, nel Molo Pagliari si trova il monumento alla memoria “Sulle ali della libertà”, inaugurato il 17 giugno 2019 nel punto in cui all’epoca partivano le navi, luogo definito la “Porta di Sion”, per la grande solidarietà dimostrata dagli abitanti della nostra città, all’epoca devastata dalle bombe, nei confronti di migliaia di ebrei.