In Italia contiamo più di 350.000 cognomi, una varietà spiegata dai tanti dialetti locali e dalle variazioni ortografiche.
Un cognome può derivare da un toponimo, o dal nome del capostipite della famiglia, un soprannome, un nome di mestiere o di colore. Alcuni cognomi hanno diffusione nazionale, altri sono riferiti a specifiche zone geografiche. Una piccola parte sono di origine straniera e testimoniano le diverse migrazioni o dominazioni che hanno avuto luogo nel corso dei secoli.
Anche alcuni cognomi italiani sono diffusi in alcuni paesi esteri come ad esempio Argentina, Uruguay, Brasile o Sati Uniti di America, ovvero in quei paesi meta di emigranti italiani. In Europa per ragioni storiche, geografiche o linguistiche, i cognomi italiani sono diffusi nel Canton Ticino, Corsica, Nizza, Malta, Istria e Dalmazia.
I cognomi erano già in vigore nell’antichità. All’epoca romana si utilizzava un nomen, che indicava il gentilizio, e un cognomen, un soprannome aggiuntivo. Con la caduta dell’Impero romano, il cognome cadde in disuso, si tornò al solo nome per indicare una persona, secondo le usanze germaniche.
L’uso del cognome si diffuse una seconda volta in Italia e in gran parte dell’Europa Occidentale a partire dal basso medioevo, i primi ad adottare un cognome che veniva passato da padre in figlio furono le famiglie nobili, e più tardi anchequelle delle classi sociali più basse.
Dopo il Concilio di Trento del 1563, i parroci furono obbligati a registrare i nomi e i cognomi nei registri parrocchiali relativi ai sacramenti.
Nella provincia della Spezia il cognome più diffuso è indubbiamente Cozzani. Altri cognomi tipici sono Bianchi, Costa, Colombo, D’Imporzano, Ferrari, Maggiani, Godani, Lombardi, Maggiani, Ricci, Rossi, Sturlese, Sommovigo, Tonelli e Venturini.
A voi quale cognome è capitato di sentire più spesso?