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Il “Treno del Ricordo” alla Spezia, Peracchini: "Doveroso ricordare vittime innocenti" In evidenza

di Anna Mori e Luca Vaccaro - La commemorazione si è tenuta al binario 1 della Stazione Centrale della Spezia, con la presenza del Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami e di tutte le autorità civili e militari

In mattinata alla Spezia ha fatto tappa il “Il Treno del Ricordo”, un’iniziativa voluta dal Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, realizzata in collaborazione con Fondazione FS in occasione dei venti anni della Legge del 30 marzo 2004 n.92 che ha istituito il “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo istriano, fiumano, giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale

Il commovente evento si è tenuto al binario 1 della Stazione Centrale della Spezia alla presenza del Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami e di tutte le autorità civili e militari. Al termine della cerimonia la Fanfara della Marina Militare ha eseguito l’Inno di Mameli.

"E' con grande commozione che siamo oggi ad accogliere il Treno del Ricordo che il Governo ha voluto per celebrare il Giorno del Ricordo, con l'obiettivo di ricordare tutte le persone che sono state uccise dai partigiani titini e per ricordare i nostri concittadini che alla Spezia sono stati accolti con amore dalla Marina Militare, che qui hanno avuto l’opportunità di rifarsi una vita. Ma noi dobbiamo ricordare anche tutte le vittime innocenti che la follia ha voluto sopprimere senza motivo - Ha dichiarato Pierluigi Peracchini, per un ricordo volto a dare dignità ad ogni persona - Circa tremila esuli sono stati accolti alla Caserma Ugo Botti, arrivati alla Spezia proprio con un treno come questo. Una grande umiliazione che il tempo non ha cancellato, noi abbiamo cercato di dare dignità ad ogni persona. Qui con noi ci sono alcuni di loro che abbraccio a nome di tutta la città e come abbiamo fatto il 9 febbraio. Il giorno dopo abbiamo intitolato la strada a Norma Cossetto, quel gesto che abbiamo fatto è un gesto di amore e dignità verso quella ragazza che non aveva alcuna colpa. E’ stata trucidata e violentata e tutto quello che è accaduto deve essere una lezione per ognuno di noi. Dobbiamo condannare la violenza fisica, sia quella verbale che quella fisica, lavorare per la pace e il rispetto di ogni persona, anche chi non la pensa come noi. Ecco perché La Spezia ha dimostrato più volte questo grande amore verso le persone più deboli, La Spezia è “Medaglia d’Oro Ciivle” per aver salvato e fatto rimpatriare 25.000 Ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento. Oltre ad aver dato casa e futuro agli esuli, quindi una popolazione che dà sempre grandi esempi e dimostrazioni d’amore. Oggi siamo di nuovo qui a dire ‘scusa’ per chi non si è scusato, a dire grazie per tutte le persone che hanno dimostrato umanità e hanno aiutato. Siamo qui per guardare il futuro con occhi diversi.
Purtroppo le guerre si ripetono ogni giorno nella massima indifferenza, ma non dobbiamo rassegnarci. Un abbraccio a tutti, i parenti degli esuli e a tutti gli esuli viventi e a chi non è fisicamente qui, ma lo è con la sua anima. Un grazie al Governo, al Viceministro Bignami che è qui con noi, e che ci ha donato questa possibilità - Ha concluso il Sindaco della Spezia.

In seguito è intervenuto Oscar Teja, nipote di esuli, il quale, dopo aver ringraziato le autorità e gli esuli e i loro discendenti, ha letto il messaggio del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, assente alla commemorazione: “In occasione della tappa alla Spezia del Treno del Ricordo, rinnovo l’apprezzamento per l’importantissima iniziativa voluta dal Governo e in particolare promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani per ricordare il dramma degli esuli istriani, fiumani e dalmati e la tragedia delle vittime delle foibe. Una vicenda drammatica che è stata oggetto per moltissimo tempo di una colpevole dimenticanza, nonostante la carneficina che si è consumata, a partire dall’8 settembre 1943, a danno degli Italiani che abitavano l’Istria e la Dalmazia, ad opera delle truppe di Tito che ne trucidarono migliaia, gettandoli nelle cavità carsiche chiamate “Foibe”. Coloro che non furono uccisi vennero cacciati - rimarca Teja, - circa 250.000 persone, di ogni ceto sociale, che furono costrette a fuggire dal nuovo regime di Tito, che confiscò loro ogni proprietà ed emarginò dalla vita pubblica. Per troppo tempo di questa storia disumana non si è parlato, è solo a partire dal 2004 è stata portata alla luce quando venne istituito il 10 febbraio il ‘Giorno del Ricordo’, voluto per non perdere la memoria di quanto accaduto e non dimenticare uno dei fatti più trascurati della storia italiana. Il Treno del Ricordo, oltre ad essere un’iniziativa importante, direi doverosa per non dimenticare, ripercorre idealmente il viaggio percorso dagli esuli istriani e ci ricorda la libertà di tutti quegli italiani che in quei terribili momenti sono riusciti a salvarsi, fuggendo dalle terre in cui vivevano. Le tappe di questo treno, sono tutte altamente significative in quanto ci parlano di coloro che scapparono per riscostruirsi una vita e fuggire alle persecuzioni, oltre ad essere un’occasione preziosa, grazie alla mostra allestita all’interno per informare le giovani generazioni. Per questo confermo la massima condivisione di questo evento a cui aderisco pienamente”.

Infine, l'intervento del Viceministro Galeazzo Bignami: “Domenica 18 febbraio quando è transitato il treno a Bologna, mia città natale, è stato per me molto emozionante, sentire le parole del Ministro Calderone che da figlia di esuli, è riuscita a trasmettere quel significato di profondità della vicenda che ha segnato la storia di tutti noi. Ricordavo prima con gli esuli la bellezza di quelle terre, terre che parlano italiano, che hanno una ‘italianità’ nonostante il tentativo di eradicamento della nostra cultura nazionale. I nostri connazionali sono stati costretti a lasciare quelle terre perché non c’era un’alternativa, perché chiunque fosse rimasto sarebbe stato ucciso e perseguitato. La nostra Patria ha accolto gli esuli con impronte di propagandismo, secondo cui qualcuno erano tacciati di essere fascisti. Voi immaginate cosa significhi oggi abbandonare tutto improvvisamente perdendo tutto, trovando solo l’assistenza, che non sempre è arrivata. Personalmente non credo sia una dimenticanza, ma una deliberata volontà di dimenticare una pagina di storia perché era inaccettabile. Oggi è giusto parlarne - sottolinea il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, - ma è doveroso dire che non se ne parlerà mai abbastanza. Sono terre bellissime, spero che tutti voi abbiate avuto modo di andarle a vedere. Dico queste parole con commozione e in rappresentanza del Governo Italiano, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha fortemente voluto questo momento, che non sarà sporadico, ma ribadito nel tempo, sottolineando anche l’importante contributo che tutti i nostri esuli hanno portato. Il contributo più bello e significativo è di tutte quelle persone che si sono integrate nel tessuto sociale, perché italiane. E alla Spezia, dove sono state accolte presso la caserma Ugo Botti di Ruffino, grazie alla nostra Marina Militare che dobbiamo ringraziare per quello che fece. Gli esuli, da lì, hanno portato tutti piano piano un contributo per rendere la nostra Italia sempre più grande. A loro va il nostro deferente saluto, il nostro ringraziamento e il nostro commosso ricordo.

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