Su Wikipedia, questo termine si riferisce alla pratica di legare tra loro i lacci di due scarpe e di scagliare queste ultime in aria, in modo da farle restare appese ai cavi delle linee elettriche o telefoniche. Le scarpe sono legate tra loro dai lacci e vengono lanciate verso i fili come una sorta di bolas.
Il fenomeno è nato nelle aree rurali degli Stati Uniti. Sul suo significato ci sono diverse teorie: c'è chi le lega allo spaccio di droga e alle bande giovanili. Appendere le scarpe ai fili serviva per indicare i luoghi di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti come crak o cocaina, altri sostengono invece che serviva alle gang per commemorare un loro membro ucciso oppure per delimitare i loro confini o segnalare i luoghi in cui è possibile compiere i furti in diversi momenti del giorno a seconda del tipo di scarpe appese.
Ma ci sono anche spiegazioni meno allarmanti: il lancio delle scarpe segnerebbe il passaggio di una tappa dell'esistenza, come la fine della scuola o il matrimonio. Oppure c'è chi la associa al mondo militare, dove i soldati avevano l'abitudine di legare tra loro gli anfibi per poi lanciarli per festeggiare la fine del servizio di leva. Nel corso degli anni lo shoefiti si è esteso in tutti gli Stati Uniti fino a varcarne i confini e arrivare in Sud America e poi in Europa.
Una grande visibilità di questo fenomeno si è avuta anche grazie al cinema. In "Sesso & potere" di Barry Levinson, così come nella favola magica di Tim Burton "Big Fish - Le storie di una vita incredibile" e in "Full metal Jacket" di Stanley Kubrick.
E voi le avete mai viste nella vostra provincia?