Nel 1137 il vescovo di Luni Gottifredo II tenne il sinodo diocesano nella pieve di Sant’Andrea di Sarzana. La chiesa dunque esisteva già in quell’anno e verosimilmente la sua costruzione risale, se non ancora prima, a poco dopo l’anno Mille. Alla pieve, che riveste tuttora la funzione di chiesa battesimale, con il grande ed artistico fonte ligneo e marmoreo risalente a fine Cinquecento, sono sempre stati molto legati i sarzanesi.
Da quattro anni, però, Sant’Andrea era chiusa al culto per la necessità di lavori strutturali importanti, decisi a causa di infiltrazioni di acqua piovana nelle coperture. L’ultima Messa vi era stata celebrata il 21 settembre 2019.
Ora però i lavori sono stati eseguiti e conclusi, per cui mercoledì prossimo, vigilia della festa di Sant’Andrea (che di Sarzana è il santo patrono), la chiesa sarà riaperta al culto e il giorno dopo, solennità patronale, vi celebrerà alle 10.30 la Messa solenne il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti.
I lavori di sistemazione del tetto e delle volte interne del tempio, effettuati dalla società Edilizia Ratti di Sarzana, sono stati seguiti dagli architetti Renato Marmori e Chiara Facchetti. Il costo, vicino ai trecentomila euro, è stato coperto per la gran parte dai fondi dell’8xmille, messi a disposizione dalla diocesi, e per la parte restante dalla Fondazione InCaSa (Iniziative di carità a Sarzana), costuita a seguito di lascito testamentario del compianto Emilio Doni. E’ stata questa la prima opera importante realizzata a Sarzana grazie al contributo della Fondazione.
L’inaugurazione, come detto, avrà luogo mercoledì alle 17.30 alla presenza del vescovo Luigi Ernesto Palletti. La direttrice della sezione locale del Museo diocesano Barbara Sisti presenterà i lavori. Seguiranno due relazioni, una del presidente del centro “Niccolò V” Egidio Banti (“Sant’Andrea, la chiesa degli affetti”) ed una di Elisa Del Galdo (“La chiesa di Sant’Andrea, uno sguardo archeologico”). Chiuderà la serata un concerto d’organo, con Marco Fracassi, che eseguirà brani di Sweelink, Frescobaldi, Zipoli, Fachelbel e Buxtehude.
Foto: www.cattedraledisarzana.it
