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33 bambini spezzini hanno incontrato Papa Francesco, le loro emozioni In evidenza

Con loro 7000 coetanei provenienti da tutto il Mondo.​​​​​​​

Lunedì scorso abbiamo avuto la gioia di partecipare a una mini Giornata mondiale della gioventù, una “Gmg Kids”: Papa Francesco ha incontrato e dialogato con i bambini di tutto il mondo. Siamo partiti da Spezia in un gruppo di trentatre bambini e sette accompagnatori, di tre scuole elementari: quelle di piazza Verdi alla Spezia, di Riccò del Golfo e della Pia Casa di Misericordia delle suore Figlie della Carità. I bambini, emozionati e curiosi, sono saliti sul treno senza sapere bene cosa li aspettasse ma la gioia abitava già i loro cuori: andare a Roma ed incontrare il Papa.

Questi alcuni loro commenti al termine dell’esperienza.
“Quando sono entrato in aula Paolo VI e ho visto così tanti bambini - dice Samuele - sono rimasto stupito: eravamo tutti lì insieme per ascoltare il Papa e questo mi è piaciuto molto”.

“Sono felicissima - è il commento di Aribela - è stata una giornata speciale. Mi hanno colpito molto le domande dei bambini di paesi in cui c’è guerra: uno di loro ha chiesto perché muoiono i bambini in guerra. Il Papa non ha risposto, ma ci ha fatto pregare il Padre Nostro. La suora mi ha spiegato che davanti a certe domande non ci sono risposte, l’unica risposta è la preghiera”.

“Per me - è il giudizio di Sofia - è stata un’esperienza bellissima. Nel cuore mi sono rimaste le parole del Papa, quando ci ha ricordato che la vita è un dono bellissimo e che non dobbiamo distruggere il mondo altrimenti distruggiamo noi stessi ...”.

Aggiunge Martina, con un sorriso: “Mi porto nel cuore l’emozione provata nel vedere il Papa. E’ stato simpatico, ha detto cose che ci hanno fatto riflettere e altre che ci hanno fatto ridere. Sono rimasta colpita quando ci ha detto di fare silenzio e tutti insieme, più di settemila, siamo stati in silenzio: ho pensato che ci vorrebbe il Papa nella nostra classe ...”.

Ed ora Andrea: “Il mio pensiero è stato: grazie Papa Francesco per averci invitato, nel cuore mi restano le tue parole!”.

“Il momento più bello è stato alla fine - conclude Vittoria - quando siamo usciti nei giardini per andare ai bus, abbiamo visto passare il Papa in carrozzina con gli assistenti. Siamo subito corsi da lui e lo abbiamo salutato. E’ stato bellissimo ! La maestra Graziella ci ha detto, sorridendo: è proprio vero il Vangelo vedete? Gli ultimi saranno i primi!”.

E sentiamo allora proprio la maestra Graziella: “Momenti meravigliosi nella vita ne ho vissuti tanti, ma l’incontro con il Papa di oggi è stato indimenticabile. Averlo visto di persona, aver ascoltato le sue parole e aver avuto la possibilità inaspettata di sentire la mia mano stretta tra le sue e aver incontrato i miei occhi con i suoi mi ha colmato di una gioia indescrivibile e di una vera pace interiore”.

Ecco, questa giornata è stata davvero un dono. I bimbi uniti al Papa si sono fermati a guardare la Terra, una Terra che sta sempre di più perdendo la sua bellezza. Come insegnante io stessa e come consacrata, sento di poter dire che l’incontro con il Papa mi ha dato speranza e mi ha dato conferma della via da seguire come scuola. La scuola è chiamata ad educare i bimbi alla bellezza, al rispetto dell’altro, alla cura del luogo in cui vivono, ad abituarli al dialogo, all’ascolto, al confronto. Ed è davvero necessario mettere le giovani generazioni davanti alla realtà in cui vivono, fatta di luce ma anche di ombre, ed è importante aiutare i bambini a prendere consapevolezza del bene e del male presenti nel mondo, alimentando in loro il desiderio di giustizia e aiutandoli a porsi la domanda “noi cosa possiamo fare?”. Abbiamo bisogno dei sogni dei bambini, abbiamo bisogno che sognino la fraternità e la pace. Abbiamo bisogno di scuole, di chiese e soprattutto di genitori che aiutino i bambini a sognare ! Il Papa ha detto che la pace si costruisce con la mano tesa. Abbiamo bisogno allora anche di insegnanti, di consacrati e soprattutto di genitori che educhino alla carità, a quel dono gratuito di sé che parte sempre dai piccoli e semplici gesti di ogni giorno.

(suor Elisabetta Castellani)

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