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Spezia per la Palestina, sabato un corteo da Piazza Brin: "Non c'è pace sotto occupazione" In evidenza

Una manifestazione organizzata da Spezia per la Palestina insieme ad Arci, Partito Comunista Italiano, RAOT - Rete Anti Omofobia e Transfobia, Rifondazione Comunista, UDS - Unione degli studenti

Da decenni la popolazione palestinese vive un'esistenza segnata dall'occupazione e dall'oppressione. A partire dal 7 ottobre si è assistito a un drammatico inasprimento di queste condizioni. La rappresaglia intrapresa da Israele, in risposta all’attacco disumano di Hamas, ha assunto le caratteristiche di una punizione collettiva: una tattica che contravviene apertamente ai principi del diritto internazionale umanitario. Le interruzioni forzate dell'accesso all'acqua e all'elettricità, essenziali per la sopravvivenza, insieme a bombardamenti indiscriminati che non risparmiano neanche le zone dichiarate sicure, rappresentano una vendetta brutale e tangibile. Il bilancio di questa escalation è pesante: 9.800 palestinesi hanno perso la vita, di cui quasi 5000 sono bambini, cifre che testimoniano la gravità e l'urgenza della situazione.


"Spezia per la Palestina" nasce dall'urgenza di fornire una piattaforma di condivisione e informazione alternativa. Mentre condanniamo ogni forma di violenza, è imperativo sottolineare che la neutralità e l’indifferenza di fronte alla tragedia attuale non è un'opzione.


Il semplice concetto di "pace" non basta più: in un mondo dove un milione di sfollati non ha più una casa a cui tornare, dobbiamo lottare per giustizia e dignità. La palese neutralità della diplomazia internazionale ci sconcerta. Se milioni di persone in tutto il mondo si uniscono in solidarietà al popolo palestinese, dobbiamo chiederci: dove si è rotto il legame tra i governi e la volontà dei propri cittadini?
Siamo una realtà eterogenea e vogliamo creare uno spazio antifascista, antirazzista e contro ogni forma di discriminazione di genere, identità e orientamento sessuale: un attivismo intersezionale perché la questione palestinese riguarda tutte e tutti.


Ecco perché, l'11 novembre, ci ritroveremo in piazza Brin alle ore 16:30 per partecipare ad una manifestazione organizzata da Spezia per la Palestina insieme ad Arci, Partito Comunista Italiano, RAOT - Rete Anti Omofobia e Transfobia, Rifondazione Comunista, UDS - Unione degli studenti, sotto la chiara invocazione: "Non c'è pace sotto occupazione". 


La questione palestinese non è una vicenda isolata e lontana, ma tocca tematiche universali e profondamente radicate nelle sfide contemporanee: riguarda il nostro ambiente, come possiamo sperare in un futuro sostenibile senza affrontare le ingiustizie profondamente radicate che hanno impatti ambientali; tocca i diritti delle donne, che sono spesso le prime vittime delle guerre e delle oppressioni; coinvolge i diritti d'infanzia, dato che migliaia di bambini vivono sotto bombardamenti e non hanno più un luogo sicuro dove crescere; infine, la questione palestinese ha a che fare con la salute mentale, per i traumi subiti da intere generazioni a causa di un assedio senza fine.
Nell'ambito delle relazioni internazionali, molte risoluzioni ONU hanno sottolineato i diritti dei palestinesi, denunciando l'occupazione israeliana, condannando gli insediamenti e le deportazioni e criticando la costruzione del muro. Tuttavia, malgrado le numerose condanne, la situazione resta critica. Pur con tali pronunciamenti, il Governo italiano ha recentemente scelto di astenersi in un voto all'Assemblea Generale dell'ONU per un cessate il fuoco a Gaza. Questa decisione dimostra una mancata rappresentanza delle richieste dell'opinione pubblica italiana. 


Chiediamo che l'Italia si adoperi in favore della pace e del rispetto del diritto internazionale e, consapevoli che una soluzione giusta e duratura può essere raggiunta solo con mezzi pacifici e sulla base delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, richiediamo all'ONU, all'Unione Europea e agli altri capi di governo:

- L'immediato cessate il fuoco e lo stop alla vendetta messa in atto del governo israeliano: la popolazione palestinese non è Hamas.
- Il rispetto del diritto internazionale umanitario e delle risoluzioni ONU, incluso il riconoscimento della Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est come territori palestinesi.
- Il sostegno all'Autorità Nazionale Palestinese per la realizzazione di un processo elettorale ed il conseguente riconoscimento dello Stato di Palestina come membro effettivo delle Nazioni Unite, permettendo negoziazioni dirette tra pari.
- La fornitura immediata e continua, sufficiente e senza ostacoli di aiuti e servizi essenziali nella Striscia di Gaza
- L’apertura di corridoi umanitari e la revoca dell’ordine da parte di Israele di evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia. 
- Il rilascio immediato e incondizionato di tutti i civili, israeliani e palestinesi, detenuti illegalmente.


Invitiamo associazioni e organizzazioni a scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  per aderire alla manifestazione e collaborare alla realizzazione delle iniziative. Vi invitiamo a seguire i nostri canali social per restare aggiornati sulla manifestazione e su altre iniziative. Non voltiamoci di nuovo dall’altra parte.

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