L’80% viene assunto a tempo indeterminato. OJM REFUGEES è il programma di inclusione sociale e lavorativa destinato a rifugiati e richiedenti asilo promosso da Openjobmetis in collaborazione con Fondazione Don Mario Operti (compagnia San Paolo, arcivescovado, Comune di Torino), Croce Rossa Italiana e Associazione CNOSFAP Regione Piemonte ( Ente di Formazione della Congregazione Salesiana). Negli ultimi 2 anni, Openjobmetis ha inserito stabilmente nel mondo del lavoro 180 rifugiati (150 attraverso le proprie Divisioni Techne e Agricoltura - nei comparti della meccanica, cantieristica, logistica e trasporti, agroalimentare - e 30 attraverso Family Care, Agenzia per il Lavoro del Gruppo specializzata in assistenza familiare).
Con questa iniziativa, si cerca di colmare la grossa carenza di personale in settori produttivi e infrastrutturali prioritari per la nostra economia e si contribuisce a un processo di inclusione sociale pienamente legale. Il programma, che si fonda su una stretta collaborazione con le istituzioni locali e gli enti del terzo settore, si articola in un percorso strutturato di selezione, formazione e inserimento nelle aziende che dura circa 2 mesi. La prima fase è dedicata alla formazione: linguistica e di cultura generale - i rifugiati conseguono un livello A2 di conoscenza della lingua italiana e la licenza della scuola primaria di secondo grado, svolto preventivamente dalla Fondazione Operti.
La parte professionale, anzitutto per quanto riguarda le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche per il rilascio di speciali patenti di guida e la frequenza di specifici laboratori per apprendere tecniche di saldatura, o montaggio finanziata da Openjobmetis (160/200 ore) in accordo con l’azienda utilizzatrice.
Dopo la fase di formazione, l’inserimento in azienda avviene con contratti in somministrazione o di apprendistato, che nell’80% dei casi diventano contratti a tempo indeterminato. Numeri che testimoniano senz’altro l’efficacia del progetto, pur rimanendo forte una criticità che rende questo percorso difficile: la carenza di alloggi per questi lavoratori. Sono ancora tanti, infatti, i casi in cui è estremamente difficile, se non impossibile, trovare sistemazioni che costituiscano un percorso di inclusione abitativa e di autonomia che accompagni quello di inclusione lavorativa garantito da OJM REFUGEES.
“Forti della nostra esperienza, auspichiamo di ampliare OJM REFUGEES ad altre realtà territoriali per continuare a fornire opportunità di inclusione attraverso la formazione e il lavoro regolare – dichiara Rosario Rasizza, Amministratore Delegato di Openjobmetis. Siamo soddisfatti per il grande numero di assunzioni che rendiamo possibile in contesti che scontano una mancanza di Risorse Umane che spesso mette in difficoltà interi contesti produttivi italiani”.
Del progetto fanno parte anche 22 richiedenti asilo nell'indotto di San Lorenzo.