L'elevata percentuale di adesione allo sciopero evidenzia lo stato di malessere nel quale versa la categoria, sia a livello nazionale che locale. E’ ormai evidente l’inadeguatezza dei rinnovi sottoscritti che non hanno permesso di recuperare la perdita del potere di acquisto dei salari dei lavoratori del settore e sul territorio un’azienda che è poco attenta alle problematiche dei suoi dipendenti. Anche le condizioni di lavoro non sono più sostenibili, soprattutto dal personale viaggiante, asfissiato da un aumento dei carichi di lavoro che rendono gravosissimo il servizio nelle principali città del nostro Paese. Responsabile un atavico sotto-organico che non può più essere ignorato.
E’ insopportabile il silenzio del Governo, del Ministro dei Trasporti e delle istituzioni locali.
Nonostante lo sciopero fosse Nazionale ci preme aggiungere che a livello locale la situazione per i dipendenti di ATC non è per nulla rosea, anzi tutt’altro, oggigiorno non vi è nessuna politica locale che incentivi l'assunzione di nuovo personale soprattutto autisti, ma anzi siamo giunti al paradosso, che autisti assunti si licenzino per colpa delle condizioni sia economiche che lavorative, una cosa mai vista in ATC.
Dopo le dichiarazioni della Direzione apparse sulla stampa vogliamo sottolineare che i dipendenti di ATC non sono nè assenteisti cronici nè scansafatiche, ricordiamo che durante il periodo del Covid il servizio si è svolto regolarmente, nessuno si è tirato indietro, rammentiamo alla direzione che l’apertura del servizio sia balneare, sia scolastico di quest’anno è stata possibile grazie all’impegno dei vari reparti che sopperiscono alle mancanze di personale coprendo il servizio in straordinario.
Per tutto questo impegno profuso, nessuna parola di gratitudine nè un’apertura al miglioramento delle condizioni di lavoro, ma spesso molte critiche, ci auguriamo che la situazione migliori, con l’apertura di tavoli di trattativa.
Confederazione Cobas del lavoro privato