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La Spezia, "Ancora violenza in carcere: detenuto aggredisce un'infermiera" In evidenza

 La denuncia del SAPPE

Torna ancora una volta al centro delle cronache il carcere della Spezia. L'ultimo grave evento è accaduto, come riporta il segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Vincenzo Tristaino, martedì pomeriggio: "Un detenuto con problemi psichiatrici, giunto dal carcere di Aosta a metà luglio, resosi già responsabile in altri penitenziari di aggressione ai danni di operatori i e danneggiamento - nel pomeriggio di ieri intorno si recava in infermeria pretendendo una crema per una cicatrice al collo. Giustamente, l'infermiera di turno rispondeva che la crema l'aveva già, avendogliela il personale del carcere già consegnata in precedenza: al diniego, l'uomo gli metteva le mani al collo stringendo sempre di più. Solo grazie alla prontezza della stessa infermiera, che riusciva a divincolarsi, ed al personale di Polizia penitenziaria presente si evitava il peggio".

Tristaino denuncia: "Il SAPPE torna a chiedere l'intervento delle istituzioni ministeriali e dipartimentali al fine di porre in essere ogni possibile iniziativa di propria competenza, a tutela dell'incolumità del personale di Polizia Penitenziaria operante e di ogni operatore del carcere ed auspica che possa esserci finalmente un chiaro e decisivo intervento, affinché si eviti qualche ennesimo dramma per la Polizia Penitenziaria, Non passa settimana in cui in regione non si registrino da un lato gli episodi violenti ed eventi critici e dall'altro le richieste di urgenti provvedimenti da parte dei rappresentati sindacali SAPPE dei poliziotti penitenziari". E mette sotto accusa la riorganizzazione penitenziaria che ha cancellato a Genova il Provveditorato regionale ligure, accorpandolo al Piemonte: ""Questi sono i regali del Provveditorato regionale di Torino", denuncia il segretario ligure del SAPPE. "Stiamo parlando di un detenuto sfollato dal Piemonte e mandato nella discarica ligure dall'ufficio detenuti del Provveditorato. Sono anni che denunciamo come la Liguria sia straziata da questa politica. Ci stanno davvero affossando. Non è possibile che nessuno paghi".

Per questo, la Segreteria Regionale della Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria auspica che venga presto calendarizzata e messa in votazione l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia in Regione Liguria (a firma del capogruppo di Stefano Balleari) con cui si impegnano il Presidente Giovanni TOTI e la Giunta regionale ad intraprendere tutte le azioni e le interlocuzioni necessarie, nelle sedi istituzionali che riterrà più consone ed opportune, affinché la Liguria possa tornare ad ospitare la sede del Provveditorato per l'Amministrazione Penitenziaria, al fine di porre prontamente rimedio alle continue e numerose problematicità, che stanno quotidianamente emergendo negli Istituti di pena regionali.

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, "il nostro primo pensiero va all'infermiera aggredita, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Quanto avvenuto è inaccettabile! E siamo sconcertati dall'assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all'ordine del giorno".

Per il leader del SAPPE, "va bene l'ipotesi di configurare come aggravante l'aver posto in essere atti finalizzati ad alterare l'ordine e la sicurezza durante la carcerazione, come ha annunciato il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ma io credo si debba andare oltre, destinando carceri dismesse come l'Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione.  Quel che è accaduto nella Casa circondariale di Spezia testimonia una volta di più l'ingovernabilità delle carceri regionali e la strafottenza e l'arroganza di una parte di popolazione detenuta violenza, che anche in carcere continua a delinquere, ad alterare l'ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell'impunità!".

 

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