Peccato, perché lo spettacolo, come ogni anno, è suggestivo e commovente: gli abitanti di questa provincia sono veramente devoti alla Vergine che liberò Porto Venere dall’epidemia di peste nel lontano 1399, illuminando all’improvviso un suo quadro, quello tuttora venerato, di fronte a un paesano in preghiera.
E, come ogni anno, il paese si riempie di luci, per ricordare, appunto, quella celeste che ha portato via la malattia.
E, come ogni anno, vengono organizzati dei servizi pubblici per gli spostamenti dei tanti, forse troppi, fedeli o di chi, anche senza forti motivazioni religiose, vuole comunque vedere lo spettacolo.
Ieri sera, però, si è verificato un problema, non piccolo. Per ritornare alla Spezia erano stati organizzati degli autobus da ATC. Le informazioni che sono state date erano di recarsi al Cavo, quindi in cima a Porto Venere, da dove sarebbe partito un autobus alle 22,10 perché i mezzi non potevano, giustamente, passare dal centro.
E lì, un miracolo di tutt’altro genere: i mezzi c’erano, anche vuoti, però rigorosamente fermi. La gente ha incominciato a porsi qualche domanda, e anche a farle agli autisti, che però non sono stati in grado di rispondere e di spiegare perché non partivano i mezzi. Questa assurdità è durata fino alle 23:30, quando, su sollecitazione di un addetto alla circolazione e di fronte a una folla pronta ad assaltare i mezzi e passata bruscamente dalle preghiere a ben più prosaiche parole, è finalmente partito il primo autobus.
Con i traghetti, la situazione non è stata migliore.
E allora, le domande che sorgono spontanee sarebbero tante, ma ne facciamo solo due. Perché gli autobus non sono partiti come era stato detto? Perché organizzare dei servizi se poi non si è in grado di supportarli nel modo non dico migliore, ma, almeno, decente?
Nella folla inferocita, c’erano anche tanti turisti, che, in portoghese, in francese e in tedesco, non esprimevano un’opinione lusinghiera sulla nostra organizzazione. Se quindi gli spezzini, magari, con atavica devozione e pazienza, si sono abituati da tempo a queste cose, non sembra essere un buon biglietto da visita per una città che sta puntando, anche troppo, proprio sul turismo…