Conviviale speciale dell'Accademia del Gusto dedicata nel mese di luglio al centenario della scomparsa di Ubaldo Mazzini (1923-2023) storico, giornalista e letterato spezzino, primo direttore della Biblioteca Civica, del museo civico e dell'archivio storico comunale della Spezia. La serata si è svolta presso il Tennis Club di Lerici, organizzata dagli Accademici Roberta Isoppo e Gianmarco Simonini.
"Ubaldo Mazzini, detto Gamìn, parola francese che indica il monellaccio impertinente – ha spiegato Nicola Carozza, Presidente Accademia del Gusto introducendo la serata - è stato certamente un grande intellettuale e un grande spezzino che, in un momento di grande cambiamento demografico ed urbano della nostra città, ha intuito la necessità di non disperdere il patrimonio antico, di conservare, custodire e tramandare le nostre tradizioni, il dialetto e i piatti tipici".
Nel corso della serata gli oltre quaranta accademici presenti hanno gustato un menù curato da Davide Tartarini: antipasto misto di mare, tagliolini neri con le vongole, millefoglie di rombo con verdure, tiramisù alle fragole il tutto accompagnato da una selezione di vini: prosecco, vermentino, ribolla.
Durante la cena il prof. Alberto Scaramuccia, studioso e ricercatore di storia e tradizioni locali, che ha da poco pubblicato per le Edizioni Giacchè il volume "Rime irriverenti. Tra politica, satira e spezzinità" ha ricordato ai commensali la figura di Ubaldo Mazzini scomparso nel luglio di cento anni fa, soffermandosi soprattutto sul suo impegno di giornalista.
"Ubaldo Mazzini è un punto di riferimento per la cultura spezzina – ha illustrato il prof. Scaramuccia - ma purtroppo è ancora un grande sconosciuto perchè nessuno lo ha mai letto soprattutto nella sua attività giovanile. Il giornalismo fu, per il grande intellettuale spezzino, la prima attività che gli diede la fama e lo fece conoscere al pubblico della Sprugola. Gli articoli giovanili, firmati con quello pseudonimo Gamìn, rivelano al lettore una presenza diversa, originale, distante da quella del tipico cronista dell'epoca poiché, tra i tanti meriti dell'Ubaldo figura anche quello di aver rappresentato sentimenti popolari diffusi elevandoli, pur nei toni scanzonati della satira, a pura poesia".
La serata si è conclusa con un brindisi tra gli Accademici dedicato alle vacanze e con la lettura del sonetto di Ubaldo Mazzini "Una notte d'amore a Marinasco".