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Presidio a tutela della sanità pubblica: "La salute un diritto di tutti, no all'avanzamento del privato" In evidenza

di Ginevra Masciullo -Oltre un centinaio di persone di Piazza Europa per ribadire l’importanza del diritto alla salute e di una sanità pubblica efficiente.

Una tenda da campeggio con appeso un cartello “Pronto Soccorso Felettino” esprime tutta l’indignazione della popolazione che da anni aspetta il nuovo ospedale e che, nell’attesa, ha visto diminuire il personale e aumentare i disservizi. Liste d’attesa con tempi biblici, personale insufficiente, necessità di ricorrere ai privati per visite specialistiche: sono tante le motivazioni che hanno portato i cittadini in piazza in occasione della Conferenza dei Sindaci.

Un territorio in cui la sanità privata si fa spazio nei vuoti lasciati dalla sanità pubblica, è questo il quadro tracciato agli esponenti politici e sindacali presenti.

"Il Piano socio sanitario è privo di ogni prospettiva e non affronta i nodi principali della sanità territoriale, del personale che manca e dell’ospedale che darà il colpo di grazia alla sanità pubblico, c’è un tema non secondario: la sanità locale viene depauperata, lo vediamo con l’accorpamento delle Asl4 e 5, e 1 e 2, e con l’unione di reparti tra le diverse aziende sanitarie. -sottolinea Davide Natale, consigliere Regionale Pd- Mentre in altre regioni si assumeva personale a tempo indeterminato in Liguria si rinnovavano i contratti di 3 mesi in 3 mesi o ci si affidava alle agenzie interinali, fatto ancora più grave se consideriamo che si tratta di persone che sono state in prima linea durante il Covid, come se non bastasse abbiamo visto la gestione del concorso per infermieri e la questione Oss, ancora irrisolta. Abbiamo perso e stiamo perdendo tantissime professionalità.”

La Spezia sia da un punto di vista strutturale, che organizzativo, si è resa protagonista di diverse questioni che hanno evidenziato le criticità del sistema, non ultimi video di allagamenti in ospedale causati dalla pioggia.

Il consigliere di Lista Sansa Roberto Centi fa un bilancio sulle criticità spezzine: “La Spezia, come altre Asl della Liguria, soffre di moltissimi problemi, dal personale sottodimensionato rispetto alla popolazione, un piano di investimenti e finanziamenti del Felettino incomprensibile e fino al 2027 non avremo un ospedale efficiente. Oggi sono in tanti qui davanti al comune e spero che la partecipazione aumenti ancora.”

La Cgil ha appoggiato il presidio, presentando le difficoltà non solo dei cittadini, ma anche del personale che lavora all’interno delle strutture, a fare il punto è Luca Comiti: “Chiediamo nuove strutture e nuovi insediamenti per permettere ai nostri concittadini di curarsi in modo decente, o si implementa il San Bartolomeo di Sarzana o per i servizi per i quali è possibile si migliora la medicina territoriale. Mancano totalmente le condizioni per curare adeguatamente i cittadini. Inoltre -continua Comiti- il personale è in grande difficoltà, l’ospedale va avanti per l’abnegazione di chi lavora nelle strutture, ma è evidente che servano nuove assunzioni al più presto.”

Le carenze della sanità provocano ritardi e difficoltà di prenotazione che portano chi può permetterselo ad optare per il privato, che può contare su tempi di attesa più contenuti e compatibili con le urgenze. Luca Marchi, segretario provinciale di Rifondazione Comunista ha ribadito la necessità di una sanità pubblica funzionante: “La Liguria in linea con un trend nazionale che vede un impoverimento della sanità pubblica con scelte strategiche, questo significa lasciare spazio ai privati che sguazzano in questa nuova fetta di mercato che si ferma, lo dimostrano le numerose case della salute che abbiamo visto nascere negli ultimi periodi. Il privato può offrire servizi, ma non deve sostituire il pubblico – continua Marchi- Chiediamo un piano straordinario che faccia tornare l’organico della Asl ad un servizio qualitativo che permetta alle persone di fare esami in tempi decenti.”

“Siamo qui oggi in difesa del diritto universale alle cure -dichiara Iacopo Montefiori, segretario provinciale PD- abbiamo voluto lanciare questo presidio come Partito Democratico, ma hanno partecipato tante sigle e forze politiche e civiche. Vogliamo anche sostenere i sindaci del territorio che metteranno in evidenza le lacune del territorio dal punto di vista sanitario e proporranno al presidente della Conferenza dei Sindaci l’istituzione di un tavolo di confronto sull’applicazione del piano socio sanitario.

Tra i presenti anche il Nursind, il sindacato degli infermieri che vivono quotidianamente le difficoltà di un sistema che, come sostengono, non funziona come dovrebbe. “Le nostre facce le vedete solo in ospedale, perché mentre ci sono le manifestazioni noi siamo nei reparti ad aiutare i pazienti -afferma Donatella Riccio, Nursind- Siamo qui come operatori per denunciare le mancanze di un sistema che deve migliorare e che deve poter far fronte ad assunzioni, perché la vostra salute dipende da chi ci mette nelle condizioni di lavorare nel modo migliore possibile. La struttura in cui lavoriamo è vecchia, ma una struttura non sostenibile dal punto di vista del budget non è accettabile. Il privato deve avere un ruolo marginale, la malattia non deve essere una condizione su cui far cassa. -conclude Riccio- La salute è un diritto, così come lo è la sanità pubblica e noi come personale e voi come cittadini dobbiamo fare la nostra parte per mantenere questa garanzia.”

Mancanza di personale, turni da 12 ore che capitano spesso per colmare una carenza continuativa e accorpamenti che portano infermieri con una specializzazione a lavorare in reparti diversi in cui sono richieste altre competenze. Questo il quadro che emerge dal presidio, una condizione non più sostenibile che richiede interventi mirati.

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