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Pasquetta alle Cinque Terre: stazioni gremite, treni pieni e "mugugni" sui costi per chi cerca alternative In evidenza

di Ginevra Masciullo - Il risparmio sul biglietto del treno per gli spezzini che vanno alle Cinque Terre è significativo, irrisorio invece se si va in Riviera.

Pasquetta affollata alle Cinque Terre, la giornata di sole e il weekend festivo fanno registrare un picco di presenze nei borghi in cui la stagione sembra non essere mai finita.

Le Cinque Terre, si sa, sono diventate una meta turistica conosciuta in tutto il mondo, tanto da non perdere mai le posizioni più alte per numero di contenuti presenti sui social network, dove spesso sono ritratte in maniera quasi fiabesca grazie a qualche app in grado di eliminare la folla dalle foto.

C'era da aspettarselo: Pasquetta, una giornata di sole e un 2023 che ha visto veramente dire addio alla pandemia che oggi sembra un remoto ricordo. Sono lontani i tempi in cui il Covid-19 aveva permesso ai cinque borghi marinari di tornare ad essere visitati soltanto dai residenti e da qualche gatto. Ecco quindi servita la ricetta per treni pienissimi, stazioni sovraffollate e difficoltà nel muoversi all'interno dei sentieri. Le foto hanno fatto il giro dei social: i binari stretti, nati per ospitare i pendolari che venivano a lavorare in città, sembrano non contenere i turisti e viene da chiedersi come si possa veramente godere dei panorami e dei luoghi se non si riesce nemmeno a camminare. Questa è la domanda che si sono posti molti spezzini, che, mugugno a parte, hanno espresso preoccupazione per la fragilità del territorio.

Per molti residenti della Spezia la scelta per la Pasquetta al mare è ricaduta quindi su Levanto e Bonassola, mete altrettanto gradevoli, ma sicuramente meno affollate. Tuttavia, se la logica suggerisce di scegliere l'alternativa è lo stesso prezzo della tratta a suscitare qualche dubbio. Se infatti un residente in Liguria decide di fare la tratta La Spezia- Riomaggiore deve pagare un prezzo di 2 euro e 60 contro i 5 che vengono richiesti ai non residenti. Al contrario per Levanto il risparmio è molto minore, infatti dai 5 euro dei turisti uno spezzino si vede scontare soltanto 70 centesimi, dovendo comprare un biglietto da 4 euro e 30.

Viene quindi da chiedersi se anche dal punto di vista dei trasporti non sarebbe utile fare tariffe che incentivino la distribuzione più equa sul territorio.

Il dibattito sul turismo di massa rimane aperto e irrisolto, vi è però una certezza, è ufficialmente iniziato il periodo in cui gli spezzini, stagionali a parte, iniziano ad evitare accuratamente le Cinque Terre per una gita in giornata.

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