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Ludopatia: 172 persone nello spezzino hanno intrapreso la strada per uscire da dipendenza da gioco d'azzardo In evidenza

di Ginevra Masciullo - È in aumento anche il gioco online, anche se al momento il gioco in presenza nelle sale slot e nei bar rimane più diffuso.

Inizia con un gratta e vinci o con una scommessa e purtroppo spesso finisce per travolgere intere famiglie come uno tsunami. Il consorzio Cometa è stato fondato da Don Martini 45 anni fa e la sede è presso Casa Massà su concessione del Vescovo della Spezia, da anni si occupa di accompagnare le persone ludopatiche in un percorso riabilitativo.

Sono 172 le persone che sul territorio della provincia della Spezia stanno intraprendendo la strada per uscire dalla dipendenza da gioco d’azzardo, un problema sociale che travolge non soltanto il paziente, ma anche i familiari. Purtroppo i periodi di crisi portano ad un incremento di persone che finiscono per credere alla “vittoria facile” che possa risolvere i problemi economici.

Purtroppo è in aumento anche il gioco online, anche se al momento il gioco in presenza nelle sale slot e nei bar rimane più diffuso, il 52% delle persone gioca nei modi tradizionali, mentre il 48% gioca su siti specializzati che offrono diverse tipologie di scommessa a premi. Il fenomeno purtroppo è in aumento anche nei giovani, per questo Cometa sta lavorando per creare percorsi di sensibilizzazione nelle scuole. La spesa in Italia è calata dal 2019 al 2020, anche in conseguenza della chiusura delle sale gioco, passando da 110 miliardi a 87, ma al momento ha iniziato nuovamente a salire arrivando a 140 miliardi nel 2022.

Esiste un identikit del giocatore d’azzardo? No, chiunque può cadere in questa dipendenza, ma i dati ci dicono qualcosa. L’età media dei giocatori è 45-48 anni, si tratta prevalentemente di uomini con un 60% rispetto al 40% di donne, spesso a entrare in questo pericoloso tunnel sono persone con bassa scolarizzazione e criticità economiche, che di fatto diventano ciò che fa scattare la voglia di “tentare la fortuna”.

Tuttavia non è facile inquadrare il fenomeno, perché i dati rispecchiano coloro che decidono di farsi curare, mentre tanti per paura, imbarazzo o pregiudizio non cercano aiuto.

“Per uscire dalla ludopatia è necessario chiedere aiuto e nei percorsi riabilitativi vengono coinvolte anche le famiglie e gli affetti -spiega il dottor Fausto Rossi, psicologo e psicoterapeuta- primariamente per dare supporto al paziente e in secondo luogo perché spesso le conseguenze della ludopatia portano a “giocarsi tutto” causando tracolli finanziari che riguardano l’intera famiglia. Presso la nostra sede il paziente viene accompagnato nel percorso in totale rispetto della privacy, offriamo anche un supporto per gestire le pratiche legate alla perdita di beni della famiglia.”

Quali sono i primi segnali a cui fare caso? Il dottor Fausto Rossi ci ha spiegato a quali campanelli d’allarme fare caso: “La ludopatia porta la persona ad isolarsi in un mondo parallelo, si iniziano a vedere difficoltà sul lavoro in quanto spesso si ha un distaccamento dalla realtà, anche a livello domestico i giocatori cronici iniziano a perdere di vista i loro adempimenti, per esempio smettono di andare a prendere i figli a scuola e sono meno presenti all’interno della vita in casa e fuori.”

Ad aiutare può contribuire anche il contatto con altre persone nella stessa situazione, infatti una parte importante del percorso è la partecipazione a gruppi di auto-aiuto. Sottolinea questo aspetto l’educatore Giuseppe Morra, che racconta come viene gestita la riabilitazione: “Spesso si capisce l’anomalia a causa degli ammanchi di denaro e sono gli stessi familiari a rivolgersi a noi per risolvere la situazione, la volontà dei giocatori è quasi sempre legata alla dipendenza quindi devono essere gli altri a “spingere” affinché il giocatore inizi a prendere consapevolezza. Nei nostri incontri proponiamo il coinvolgimento degli affetti con lo scopo di metterli al corrente dei comportamenti da tenere per supportare il paziente e facciamo partecipare anche chi ne è già uscito e può condividere la propria esperienza.”

Chiedere aiuto è importante, basta rivolgersi ad Asl5 Sert di Sarzana al numero 0187 604496 o direttamente al Consorzio Cometa 0187 2557313, i contatti e le procedure si svolgono nella massima riservatezza.

 

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