Presentato questa mattina da Croce Rossa della Spezia il progetto “Non dipendere. #Vivi” sostenuto da Fondazione Carispezia. Erano presenti Linda Messini, Consigliere di Indirizzo di Fondazione Carispezia, Luigi De Angelis, Presidente Croce Rossa La Spezia, Fabio Dardengo, Consigliere Croce Rossa La Spezia e gli Assessori Giulio Guerri e Daniela Carli del Comune della Spezia.
“Vorrei ringraziare la Fondazione Carispezia – ha dichiarato Luigi De Angelis - per aver finanziato questo progetto e il Comune della Spezia per il supporto operativo e per lo sviluppo dell’iniziativa. Il progetto nasce da una necessità di dover intervenire sul disagio giovanile attraverso i Giovani di Croce Rossa che portano avanti e sviluppano i nostri progetti con un ‘approccio alla pari’, che per contattare i giovani risulta molto efficace”.
Attraverso “Non dipendere. #Vivi” verrà infatti instaurato un dialogo ‘tra pari’ attraverso momenti di incontro tra i Giovani della Croce Rossa della Spezia e gli studenti del Liceo Classico “L.Costa”, dell’ITC “Fossati-Da Passano”, dell’IIS “Capellini-Sauro” e del Liceo Artistico e Musicale “V.Cardaelli”. Il progetto è nato per rispondere ad alcuni bisogni espressi dal territorio, dove risulta evidente una sempre maggiore diffusione delle dipendenze e dove i dati sono aggravati dalla rilevanza del fenomeno del “sommerso. Questa situazione, per essere prevenuta, pone come urgenza e necessità il fatto che sempre più giovani debbano essere informati sui rischi legati ad alcuni comportamenti non corretti.
“L’adolescente, abbandonata l’età infantile – ha spiegato la dottoressa Linda Messini - inizia un percorso che lo porterà alla creazione della propria identità, percorso caratterizzato da incertezza e fragilità. Se si presentano insidie e disorientamenti, questi possono portare ad una situazione di disagio. All’interno di questa sofferenza psicologica, che recentemente in molti casi è stata aggravata anche dal periodo pandemico, spesso gli adolescenti fuggono dalla realtà arrivando a isolarsi dal punto di vista sociale e ad assumere comportamenti a rischio che, inizialmente, possono essere vissuti dall’adolescente come una sorta di terapia, ma che a lungo andare portano alle conseguenze negative che conosciamo. Questi atteggiamenti di negazione della realtà devono essere segnalati e affidati a strutture e persone competenti e, se all’interno di questa rete, compare una ‘voce non adulta’, come nel caso del progetto che oggi presentiamo, questa voce può davvero fare la differenza dando un contributo importantissimo nell’affrontare il problema. Il progetto nasce proprio per ‘dare voce ai ragazzi che parlano ai ragazzi’. La Fondazione intende investire sui giovani e vuole che siano protagonisti e attori della crescita della comunità”.
L’obiettivo del progetto è, infatti, quello di sensibilizzare più di 1.000 studenti tra i 14 e i 19 anni sui rischi legati alle dipendenze giovanili: l’uso di droghe e alcol tra gli adolescenti porta a comportamenti rischiosi quali problemi con le forze dell’ordine, oltraggio del patrimonio, episodi di violenza, rapporti sessuali non protetti oltre che conflittualità sociali, familiari e scolastiche.
Le dipendenze patologiche non sono legate solo alle sostanze stupefacenti, ma anche all’alcol, al gioco d’azzardo, al fumo, ai dispositivi elettronici e ai social network. Il periodo pandemico e il lockdown, con il conseguente isolamento, hanno aggravato il disagio psicologico e sociale di giovani con situazioni vulnerabili e che non hanno trovato modelli di comportamento positivi a cui far riferimento sia nella scuola che nelle relazioni personali.
“Parliamo di una tematica importante che sta molto a cuore all’Amministrazione – ha sottolineato l’Assessore Giulio Guerri - e questo è dimostrato dall’impegno in prima linea nella lotta alle dipendenze minorili. Siamo impegnati con la Polizia Locale su questo fronte e stiamo portando avanti una campagna di sensibilizzazione che investe diverse tematiche legate alla prevenzione con incontri dedicati alla sicurezza stradale, alla lotta all’uso e diffusione delle sostanze stupefacenti, all’alcolismo giovanile. E’ un’attività di dialogo, confronto e informazione, anche attraverso l’unità cinofila antidroga. Il progetto di Croce Rossa ben si sposa con lo spirito di questa attività di sensibilizzazione, è molto concreto e mirato e sarà foriero di grandi benefici per la nostra comunità”.
Le iniziative previste
Lunedi 17 aprile gli studenti destinatari del progetto incontreranno presso il Palamariotti, messo a disposizione dall’Amministrazione comunale, Giorgia Benusiglio, che ha già collaborato in passato con la Croce Rossa spezzina. “Giorgia è una ragazza che nel 1999 rischiò la vita – ha spiegato Fabio Dardengo – assumendo una mezza pastiglia di ecstasy. Ha avuto per questo una necrosi del fegato dovendo subire un trapianto e anni dopo ha anche sviluppato un tumore. Ha deciso, quindi, di condividere con i giovani la sua drammatica esperienza per sensibilizzarli sui rischi causati dalle droghe. Giorgia racconterà la sua storia in totale sincerità e senza filtri instaurando un dialogo diretto con i ragazzi”. Alla giornata sarà presente anche l’unità cinofila della Polizia Locale con il cane Jazz e la Guardia di Finanza con attività dimostrative.
Nelle scuole spezzine che partecipano al progetto verranno organizzate 45 lezioni in altrettante classi a cura di una squadra di 25 Giovani volontari della Croce Rossa spezzina, utilizzando un approccio “alla pari” e creando un momento di confronto tra coetanei, spontaneo e senza pregiudizi generazionali, in cui i giovani potranno sentirsi a proprio agio ed aprirsi esprimendo liberamente opinioni, disagi e dubbi. “Prima di avviare il progetto – ha sottolineato Fabio Dardengo - tutti i giovani di Croce Rossa hanno frequentato un periodo di formazione con una psicologa per comprendere come meglio esprimere e passare i concetti ai giovani. Sono stati fatti anche incontri con un giornalista per capire come meglio esporre i contenuti. Negli incontri con gli studenti delle scuole cercheremo di favorire l’interattività e il dialogo mostrando alcuni video e poi commentandoli insieme”.
Il programma del progetto “Non dipendere. #Vivi” proseguirà tra aprile e agosto con sei incontri dedicati ad attività sensoriali e ludiche di piazza nelle quali i ragazzi verranno invitati ad entrare in un gazebo rivivendo una situazione tipo di una serata. Questo per far capire che se, durante una serata di divertimento si mettono in atto comportamenti sbagliati, si rischia di trasformarla in tragedia.
Verrà inoltre realizzata una pagina web dedicata al tema delle dipendenze con approfondimenti per spiegare ai ragazzi come è possibile uscirne e a chi rivolgersi. Saranno prodotti anche uno spot e un cortometraggio realizzato in città che avrà come protagonisti quattro giovani che racconteranno esperienze di vita legate alle dipendenze. Il cortometraggio sarà riprodotto sui social e proiettato durante gli incontri negli istituti superiori del territorio e verrà lasciato alle scuole come materiale didattico da utilizzare anche in futuro.
Il programma si concluderà con tre incontri di approfondimento e open day aperti a tutta la cittadinanza per favorire un dialogo costruttivo e di confronto. “Nel primo ci sarà come relatore una psicologa – ha concluso Dardengo - nel secondo affronteremo il tema legale con una simulazione dove interverranno anche la Polizia Locale e la Guardia di Finanza e nel terzo incontro verrà ospitato un medico che spiegherà gli effetti degli stupefacenti e delle varie dipendenze sul nostro organismo. La sede degli incontri sarà l’Accademia, lo spazio che Fondazione Carispezia ha avviato per i giovani in centro città”.