I medici di medicina generale e i pediatri di famiglia rispediscono al mittente le presunte inadempienze legate al mancato utilizzo del servizio di digitalizzazione delle ricette per prestazioni farmaceutiche e visite specialiste e di rimando puntano il dito contro Asl 5, Alisa e Liguria Digitale lamentando i continui disservizi nel sistema informatico.
"Non è proprio il caso di prendersela con i medici di medicina generale - attacca Maria Pia Ferrara, segretaria della Fimmg spezzina - quando da mesi sono evidenti i buchi nei programmi elettronici destinati alle ricette cosiddette dematerializzate, quelle che arrivano sulle email e sulla messaggistica dei nostri pazienti".
"Non è la prima volta - rincara - che i programmi digitali vanno in tilt. Un imprevisto per tutti? Tanti colleghi sono risultati sconosciuti al sistema di prenotazione online quando invece da due anni regolarmente inviavano dal loro computer le prescrizioni senza percepire le relative indennità. Capita poi sovente di dover ripetere la ricetta perché la prima spedizione non va a buon fine, perdendo ore ed ore di lavoro, e spesso anche quando sembra andata a buon fine i pazienti non ricevono nulla".
E ancora: "Inoltre Alisa come è stata solerte nel chiedere questi controlli dovrebbe esserlo altrettanto nell'inviare i dati che consentano di pagare le indennità per lavoro nelle zone disagiate, che i nostri colleghi non percepiscono da due anni".
Maria Pia Ferrara ha invitato l'Azienda sanitaria a fermare le pratiche di richiesta di rimborso delle indennità di informatizzazione destinate a quanto pare a 71 medici e 17 pediatri che non avrebbero raggiunto il target del 70 per cento delle ricette elettroniche per un compenso di 77,47 euro al mese nel solo anno 2020. Lo ha fatto chiedendo un incontro urgente. Motivo: arrivare a fare chiarezza una volta per tutte in Liguria sul funzionamento dei sussidi dell'informatica, un mezzo ormai di larga diffusione.
Su tutte le furie anche Rosario Leotta, vicesegretario della Federazione dei medici di medicina generale della Spezia. "Le presunte inadempienze - attacca anzitutto - sono tutte da dimostrare. Al di là di poche posizioni, la maggior parte di noi è perplessa relativamente alla contestazione di mancato raggiungimento delle percentuali del 70% anche per pochissimo tempo".
"Oltretutto - spiega - si parla di ricette del 2020, l'anno in cui è esplosa la pandemia ed è partito l'invio delle ricette dematerializzate per email ed sms soprattutto perché i pazienti non potevano accedere liberamente negli studi per ritirare eventualmente documenti cartacei".
Anche Leotta denuncia disagi sempre più frequenti nell'invio di ricette dematerializzate dovuti al cattivo funzionamento dei servizi di Liguria digitale, problemi che "ci costringono a rinviare più volte le stesse ricette fermandoci a volte ben oltre la fine dell'orario di ambulatorio".
"Senza contare – è sempre Leotta - che da circa un mese denunciamo l'impossibilità di inviare le ricette bianche per i farmaci di fascia C (quelli non mutuabili) per sms, perché a detta del responsabile dell'applicativo gestionale usato dai medici di medicina generale vi è un'inadempienza contrattuale da parte di Regione Liguria".
La sua chiusura è con parole pungenti: "Fatto salvo il diritto-dovere dell'Azienda di controllare la correttezza degli emolumenti erogati e provvedere al recupero di quanto non dovuto, prima di deliberare in tal senso ci aspettavamo di esserne informati per poter effettuare le opportune verifiche".
