"Giovanni Lubrano, guardiano della fabbrica Pertusola, era uno degli squadristi fascisti più feroci. Nella notte tra il 21 e il 22 gennaio 1923 fu ucciso dai fratelli Giulio e Aldebrando Poggi di San Terenzo, aiutati da due complici. Aldebrando era un fondatore del Fascio di San Terenzo. Giulio era stato maltrattato e percosso da Lubrano qualche giorno prima. I fascisti cercarono di far passare la tesi secondo cui i comunisti si sarebbero infiltrati nel Fascio per compiere il delitto. Ma la stessa inchiesta voluta dal Governo Mussolini non riuscì a dimostrarlo: i fratelli Poggi non erano certamente dei "sovversivi".
La furia fascista esplose nella notte tra il 21 e il 22 e nella giornata del 22, e proseguì nella notte successiva.
Fu un massacro: 19 antifascisti morti, comunisti, socialisti, anarchici. Tutto avvenne sulla base di un piano preordinato.
La brutalità fu senza pari. Fioravanti Paolo Raspolini, per fare un solo esempio, venne malmenato e legato per i piedi con un cavo d'acciaio a un'auto e trascinato da casa sua, sopra Lerici, fino al greto del fiume Magra dove venne finito con le pistole e i coltelli.
La forza pubblica si era completamente ritirata".
"L'ANPI provinciale e le sue Sezioni hanno reso omaggio alle lapidi che ricordano tre delle 19 vittime: Pietro Lelli a Rebocco, Amedeo Cevasco al Felettino e Fioravanti Paolo Raspolini al Guercio di Lerici".
Anpi Provinciale La Spezia