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"Sei di coccio? il vetro è un'altra cosa": Iren e CoReVe promuovono gli operatori spezzini In evidenza

Tra hotel, ristoranti e catering coinvolti nella campagna di sensibilizzazione sulla qualità della raccolta differenziata si sono avuti buoni risultati.

Grande successo per il progetto “Sei di coccio? Il vetro è un’altra cosa”, lanciato lo scorso aprile da CoReVe, il Consorzio per il recupero del vetro, e Gruppo Iren, con l’obiettivo di sensibilizzare sul corretto conferimento degli imballaggi gli esercenti del settore HoReCa (Hotel, Ristoranti e Catering), trai i maggiori produttori di rifiuti in vetro.

La qualità della raccolta è un aspetto di importanza fondamentale per un efficace recupero del vetro: bastano infatti anche pochi frammenti di materiali apparentemente simili ma pur sempre “estranei”, come ad esempio porcellana, ceramica o borosilicato (cosiddetti infusibili), per compromettere un intero carico, incidendo di conseguenza sia sul processo di riciclo che sui costi.

Nei capoluoghi che hanno ospitato l’iniziativa (Parma, Reggio Emilia, Piacenza e La Spezia), dove sono stati coinvolti in totale 973 operatori del settore, si è registrato un calo medio di circa il 50% della presenza di materiali infusibili, passando da una presenza di 0,52% a 0,28%: con queste cifre, se il materiale fosse stato oggetto di convenzione con CoReVe, il rottame avrebbe visto un significativo aumento di oltre un terzo del valore.

Nello specifico, alla Spezia, che ha visto il coinvolgimento di 154 esercenti, sul campione di 300 kg la presenza di infusibili è invece scesa da 0,49% (valore registrato prima dell’avvio del progetto) a 0,22%, segnando un calo significativo del 55%.

Il progetto si è sviluppato da aprile a settembre in tre fasi principali: la prima, che ha previsto l’analisi del materiale raccolto prima dell’avvio della attività di comunicazione; la seconda, di tipo informativo che ha visto la distribuzione di gadget specifici, finalizzati alla sensibilizzazione degli esercenti, e infine la terza, quella conclusiva, caratterizzata dall’analisi del materiale differenziato.

“In Italia si continua a compromettere il 10% circa del vetro che raccogliamo – aggiunge il presidente di CoReVe Gianni Scotti – a causa della presenza di materiali inquinanti, i cosiddetti “falsi amici” del vetro. E la maggior parte di questi errori vengono commessi nell’HoReCa. Una perdita complessiva pari a circa 48 milioni di euro per le amministrazioni locali e dunque per gli stessi cittadini. Ma anche un danno per l’ambiente, visti gli importanti benefici in termini di mancate emissioni di CO2 in atmosfera e risparmio in gas conseguibili con il riciclo del vetro. Ecco perché questi risultati ci riempiono di orgoglio”.

Nel 2021 sono state 2.417.000 le tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro differenziate e 2.182.858 quelle avviate al riciclo, con un tasso pari al 76,6%: una percentuale che posiziona i cittadini italiani tra i più virtuosi in Europa per volumi della raccolta e riciclo del vetro e che supera la soglia-obiettivo stabilita dalla Commissione Europea per il 2030, fissato al 75%.


CoReVe, che opera all’interno del sistema CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), è il Consorzio nazionale responsabile del raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio italiano. Un’organizzazione dinamica, che risponde alla responsabilità estesa del produttore, alla costante ricerca di nuove soluzioni volte a ottimizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi in vetro destinati al consumo.

 

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