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In strada per ribadire che "Il fascismo non è un'opinione, è un crimine" In evidenza

Si è aperta davanti alla Prefettura e si è conclusa sotto il monumeto alla Resistenza la manifestazione organizzata alla Spezia a seguito dell'aggressione avvenuta all'Arci Canaletto.

"Al Prefetto abbiamo presentato un documento con l'appello a vigilare sulla città, perchè il fenomeno che si è verificato, non solo negli ultimi giorni, ma anche negli ultimi anni, deve destare la massima attenzione. Ci sono ragazzi che frequentano i nostri circoli e la città, anche di notte, che si sentono in pericolo. Ci sono state aggressioni, anche recentemente, episodi che devono cessare": spiega così Stefania Novelli, Presidente di Arci La Spezia, le motivazioni alla base della manifestazione antifascista che si è svolta questo pomeriggio alla Spezia.

"Il fascismo non è un'opinione, è un crimine": queste parole, pronunciate dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, sono state scelte come slogan della manifestazione.

"Anche nella provincia della Spezia - ribadisce una rappresentante di OSA e volontaria dell'ARCI Canaletto - si stanno verificando aggressioni ed atti intimidatori che si richiamo esplicitamente al fascismo e, ad un anno dall'attacco alla sede della CGIL a Roma, abbiamo subito un vero e proprio agguato fascista al Circolo Arci del Canaletto, durante la festa dell'organizzazione studentesca OSA. Il silenzio con cui sono stati accolti tanti episodi di questo genere non è che una ulteriore rappresentazione dell'inerzia decenalle delle istizuooni, che hanno permesso a gruppi neofascisti di radicarsi e rendersi protagonisti di violenze quotidiane. Esprimere solidarietà è un dovere al quale è ora necessario affiancare una protesta esplicita e visibile per riportare nelle strade i valori alla base della nostra Costituzione antifascista. Il fascismo è la negazione della vita democratica. La nostra provincia ha una storia che affonda le proprie radici nell'antifascismo e continuerà a combattere contro il fascismo". 

I partecipanti alla manifestazione, circa 300, si sono ritrovati sotto la Prefettura ed una delegazione è stata ricevuta dal Vicario.

"Incontro positivo"- lo definisce così Alice Parodi, del Circolo ARCI Canaletto, che spiega - "la Prefettura ha confermato l'attenzione su questi rigurgiti neofasciti. La nostra preoccupazione, comunque, resta; noi abbiamo richiesto interventi immediati e urgenti, i semi di odio sono diventati ormai fatti violenti concreti, messi in atto senza pudore e senza alcun rispetto della Costituzione che nasce sull'antifascismo ed è antifascista. La manifestazione di oggi vuole proprio ribadire l'agibilità democratica garantita dalla Costituzione. Come nostro slogan abbiamo scelto la frase del Presidente Pertini perchè oggi, soprattutto tra giovanissimi, il suo significato sembra proprio essersi perso. Quanto abbiamo subito all'ARCI Canaletto è la punta dell'iceberg di una scia violenta a danni di giovani, che si manifesta soprattutto la notte e nelle periferie, e che è spesso impunuita. Questo gruppo che oggi è qui vuole rivolgere un appello alle istituzioni e a tutti i cittadini, afffinchè prendano atto di questa situazione". 

Alice Parodi, poi, sottolinea un aspetto: "Il linguaggio è molto importante: a volte anche persone che fanno parte delle istituzioni usano un linguaggio violento senza rendersi conto del peso delle parole, soprattutto sui più giovani".

Guardando avanti conclude: "Questo è un primo passaggio. Con la Prefettura si è aperta una opportunità di lavoro condiviso, soprattutto rivolto alle scuole. Presto, quindi, ci riuniremo per approntare le nostre proposte per difendere i valori costituzionali, rivolgendoci in particolare agli studenti delle scuole superiori".

Il corteo, poi, intonando Bella ciao, si è diretto al monumento alla Resistenza.

 

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