L'audizione in Commissione comunale della Dott.ssa Colonna di ARPAL, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, conferma tutti i dati che hanno indotto la Rete a schierarsi contro i danni ambientali prodotti dai fumi delle navi in attracco nel nostro porto.
Era tutto noto, ma poco o niente è stato fatto. Dall'audizione emerge che sin dal 2015 ARPAL aveva messo in relazione i picchi anomali degli ossidi di azoto presenti nell'aria con la presenza delle navi da crociera all'accosto, per cui aveva segnalato il dato critico a Comune e Capitaneria di Porto. Torniamo a chiedere quali misure siano state adottate al riguardo dalle due autorità. Evidentemente nessuna misura utile, visto che Regione Liguria nel 2020 dovette avviare una procedura di infrazione nei confronti del Comune della Spezia per il superamento delle medie annuali sia del 2018 che del 2019. Perché il Comune non ha assunto più significativi provvedimenti a tutela degli abitanti dei quartieri interessati, ma ha soltanto emanato due ordinanze per limitare le auto più inquinanti?
Il successivo spostamento delle centraline più rilevanti ha poi fatto sì che non siano più stati rilevati superamenti dei limiti di legge, ma la situazione – osserviamo noi – di fatto non è migliorata, perché il numero di giorni di accosto è addirittura aumentato e le modalità nell'utilizzo dei motori delle navi sono rimaste invariate.
Anzi, il Dott. Grasso di ARPAL conferma che, se il il trend dovesse rimanere questo o peggiorare, l'applicazione dei nuovi limiti di legge indicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità determinerebbe un nuovo superamento dei limiti, confermando così il rischio sanitario.
La Rete Ambiente e Altro Turismo considera dei palliativi i suggerimenti scaturiti in audizione ARPAL, come quello di ormeggiare le navi al contrario. Ed appaiono francamente sconcertanti le parole della Dott.ssa Colonna quando afferma che il fenomeno sarebbe "localizzato" - ma su quartieri ad alta densità di popolazione, sottolineiamo noi.
Questa Rete di associazioni conferma pertanto la richiesta che siano assunti immediati provvedimenti al fine di interrompere l'evidente danno ambientale e sanitario. Senza attendere soluzioni futuribili la cui fattibilità ed efficacia è ancora tutta da dimostrare (leggi: captazioni dei fumi di scarico ed elettrificazione delle banchine).
Anche l'audizione di ARPAL conferma che non ci sono giustificazioni all'inazione delle autorità preposte. la politica deve fare la sua parte, e in fretta.
Rete Ambiente e Altro Turismo
La Rete è composta da:
Circolo culturale Alessandro Pertini
CittadinanzAttiva
Italia Nostra
Legambiente
Coordinamento No Biodigestore Saliceti
Palmaria SI Masterplan NO!
Associazione Posidonia Porto Venere
Verdi Ambiente Società