fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

900km a piedi per arrivare a Santiago di Compostela: Marco Caccavale racconta la sua esperienza da pellegrino In evidenza

"Un’esperienza di vita e di fede. Ho imparato ad assaporare le piccole cose".

La parola pellegrino deriva dal latino peregrinus, straniero. Il 12 settembre scorso ho iniziato il mio cammino di Santiago proprio come pellegrino - novecento chilometri per ben quarantacinque giorni - ma non mi sono sentito straniero nemmeno per un istante. Più che un viaggio, è stata un’esperienza: è difficile dunque racchiudere in breve le emozioni, i sentimenti e le storie che ho vissuto. Posso però dire che il quotidiano affidarsi a Gesù è stata la cosa che più mi ha riservato sorprese. Ho provato come abbandonarsi alle sue braccia o continuare a camminare al suo fianco fosse il vero significato dell’avere fede. La provvidenza ogni giorno mi ha donato esperienze ed emozioni inaspettate, non solo per me ma anche per le persone che camminavano con me, anche se non mosse da uno spirito religioso. Anche loro hanno percepito spiritualità ad ogni passo. Rimanere al fianco di Cristo aiutava ad affrontare le fatiche quotidiane, sia quelle fisiche, come il peso dello zaino da portare sulle spalle o le vesciche nei piedi, sia quelle psicologiche, come mantenere la forza e la perseveranza per centinaia di chilometri.

Inaspettatamente accadevano sorprese, come la volta che, arrivati in un paesino e scoprendo che tutti gli alberghi erano completi, abbiamo dormito in un fiabesco mulino del Seicento, con cena e torta di compleanno offerte. Durante il cammino si incontrano centinaia di storie e persone e tutte, anche se non proprio a te congeniali, ti aiutano e ti fanno crescere: “da soli si va più veloci, ma in gruppo si va più lontani”. Sono partito come pellegrino solitario e di sicuro sarei andato più veloce. Poi mi sono reso conto che, saltando le tappe o correndo fino a Santiago, le giornate sarebbero state solo più faticose. Invece, proseguendo il cammino in compagnia di altri, il passo è fatto più lento, ma la fatica più lieve, perché condivisa, e la gioia moltiplicata.

Sono giunto alla conclusione che, nel cammino come nella vita, ci vuole pazienza. Non si deve scappare né correre, bensì proseguire poco per volta, con perseveranza, ogni giorno. È infatti stando in gruppo che ho capito quanto sia importante “take your time”: nel quotidiano ci scordiamo di “prendere il nostro tempo” per assaporare le piccole cose e viverle appieno.

Santiago non è una meta, ma un punto di partenza per cominciare a vivere la vita con più consapevolezza, con più fede.


Marco Caccavale

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Articoli correlati (da tag)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.