Erano passate da poco le 18.00 di ieri, quando il conducente di un autocarro transitava proprio di fronte ad una pattuglia della Polizia Locale in servizio nei pressi di Viale Italia all’incrocio con Via San Cipriano. Nulla di strano, se non fosse che gli agenti notavano il conducente che, mentre guidava, sorseggiava da un bicchiere di plastica una bevanda che, dal colore, traspariva non essere acqua.
Insospettiti da tale particolare circostanza, gli Operatori salivano sul veicolo di servizio e seguivano l’autocarro da Viale Italia fino al primo tratto di Via Carducci, dove imponevano l’alt al conducente.
Avvicinatisi al mezzo, potevano notare che alla sinistra del posto di guida era stata montata una sorta di “staffa” atta ad alloggiarvi il bicchiere che, infatti, era stato riposto con ancora del liquido all’interno, risultato essere poi un GinTonic. Non appena l’uomo abbassava il finestrino, dal suo alito si spandeva un forte odore di alcol, a conferma dell’intuizione avuta dagli agenti.
Il conducente veniva quindi sottoposto a prova con precursore dell’alcol-test che dava esito positivo ma, invitato a soffiare nell’etilometro per definire la misura del tasso di alcol che aveva nel sangue, questi rifiutava nettamente di sottoporsi alle due prove; gli uomini della Locale lo informavano che rifiutarsi costituisce reato cui conseguono le stesse pene principali ed accessorie sulla patente di guida previste per chi guida ubriaco, ma egli, per tutta risposta, riferiva che “se la sarebbe giocata al processo”, sicuro di vincere. Sul posto interveniva anche l’avvocato di fiducia del conducente; anche il difensore provava a convincere il suo assistito, ma senza successo.
Ulteriori accertamenti consentivano di appurare che l’uomo non era nuovo a tale comportamento, anzi, per lui bere alla guida era circostanza non eccezionale.
Si procedeva quindi a suo carico per il reato di rifiuto a sottoporsi a prova con etilometro, che prevede l’applicazione delle stesse pene che si applicano a coloro che guidano ubriachi nella fascia più grave delle risultanze delle prove con alcoltest e cioè: con l'ammenda da euro 1.500 ad euro 6.000, l'arresto da sei mesi ad un anno e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni con una decurtazione di 10 punti. Inoltre, con l'ordinanza con la quale la Prefettura dispone la sospensione della patente, il Prefetto ordina che il conducente si sottoponga a visita medica.