È iniziato lunedì 5 settembre il workshop internazionale “Borderscapes from defence to dialogue” promosso dal Comune della Spezia, dal dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze (DIDA UNIFI) Prof. Gabriele Paolinelli e di Liegi (ULIEGE) Pro.ssa Rita Occhiuto e Marc Goossens, su iniziativa della “Proloco del Golfo” e della sua vicepresidentessa Arch. Ludovica Marinaro. 12 giovani studenti e studentesse di architettura e architettura del paesaggio, selezionati nei mesi scorsi tramite apposito bando pubblico, in questi giorni sono nel pieno di un’esperienza intensiva di conoscenza e sperimentazione progettuale a diretto contatto con il patrimonio paesaggistico e architettonico militare del nostro golfo.
Il Tema di quest’anno riguarda il confronto con “la soglia”, il bordo tra Arsenale marittimo militare e la città e coinvolge direttamente i temi dell’acqua, dell’ecologia, della memoria e della cultura marittima ed i sistemi di spazi pubblici in cui si articola questa porzione di città. Il tema, concordato con il Comune per questa prima sperimentazione con il prezioso contributo dell’Ing. Gianluca Rinaldi, è ambizioso e mira a donare alla città e al Comune che patrocina l’evento, visioni, suggestioni e nuove possibili interpretazioni di uno spazio aperto attualmente sottovalutato che possa invece svolgere un nuovo ruolo di cerniera e di interfaccia tra cultura marittima militare e cultura urbana. Attraverso la sperimentazione di un approccio paesaggistico che deriva direttamente i suoi principi dalla convenzione europea del paesaggio, i ragazzi stanno affrontando molteplici temi e questioni, declinando la memoria e le tracce del passato alle moderne sfide ed esigenze contemporanee.
IL TEMA
Situata nel cuore del Golfo dei Poeti, la città di Spezia ha sempre avuto un intimo rapporto con l'acqua. La piana dove sorge il nucleo urbano più antico è stata caratterizzata da un idrologia peculiare e irriverente, i cui fenomeni unici (sprugole nel dialetto locale) e altri fenomeni carsici osservabili fino a metà ottocento, erano motivo di grande interesse di geologi, geografi, pittori e intellettuali di rango internazionale. I lavori poderosi per la costruzione dell'Arsenale Marittimo Militare dell'Alto Tirreno, che dai sogni di Napoleone Bonaparte si materializzò per iniziativa di Cavour a partire dal 1857, segnarono in pochi anni una trasformazione profonda di questa porzione di pianura costiera, che espresse un nuovo paesaggio. Furono gli anni degli esperimenti di Marconi, poi delle aeropitture di Depero e dei versi di Marinetti, e anche dei brevetti della Vickers-Terni. Frutto quindi della piena sinergia tra molti saperi esperti di ingegneria idraulica, geologia, ingegneria civile e tecnica architettonica in capo al Genio Militare e del lavoro di una manodopera ingente, l'Arsenale segnò lo sviluppo moderno della città, ponendosi come evento capace di riscriverne l'urbanistica con un grado di innovazione eccezionale per l'epoca.
L'influenza profonda che questa trasformazione e questa forte presenza militare ebbe per la città, tanto sul piano fisico e urbanistico quanto su quello culturale e dell'immaginario, dal secondo dopo guerra è stata progressivamente rimossa o misconosciuta e con essa anche il pregio e l'importanza del patrimonio di architettura, infrastruttura, tecnologia e conoscenza che esprime. Rimossa la leva obbligatoria e venuta meno l'equazione arsenale-lavoro, l'antica alleanza con la città è mutata in ostilità, alimentata dall'incapacità di dialogo e dai muri reali che separano la città dal mare.
Il seminario pone l'attenzione sul rapporto tra acqua e terra, mare e città, del quale l'arsenale è interfaccia complessa, connotata da canali, un tempo torrenti, lasciati oggi a sé stessi.
Questa lunga e sinuosa soglia, tra due città sotto due giurisdizioni, è viva, evolve, con aspetti interessanti anche al di sotto del piano della città, alla quota zero dell'acqua.
Che opportunità custodiscano questi luoghi per uno sviluppo dello spazio di pubblico capace di generare nuovi modi di guardare, stare e muoversi in città è ciò che il seminario intende provare a svelare attraverso una esperienza intensiva di immaginazione e figurazione.
Un programma intensivo, immergendosi nei luoghi
Un seminario istruttorio è stato svolto il giorno 08.07.2022, in teleconferenza Liegi- Firenze, per condividere la base dati fornita dal corposo archivio messo a disposizione dalla proloco del golfo e gli obiettivi di studio con gli studenti selezionati nelle due sedi.
Dal 05.09.2022 al 10.09.2022, sono programmate sessioni di studio applicato mattutine e pomeridiane, con un programma immersivo e intenso.
Il 10.09.2022 sono programmate la riunione finale del gruppo di lavoro, con la discussione interna degli esiti di studio, e la loro presentazione al Comune.
Una presentazione pubblica con conferenza stampa per offrire i primi esiti di questo percorso di ricerca alla città sarà programmata nelle settimane a seguire.
Sono trascorsi già i primi tre giorni che hanno visto momenti di studio e disegno, nella sala messa a disposizione dal Comune della Spezia nella sede di Piazzale Giovanni XXIII, e momenti di incursione diretta nei luoghi di progetto di qua e di là dal muro con il continuo supporto de
Si tratta di un progetto pilota fortemente voluto e sostenuto dall’Amministrazione, dal Sindaco Pierluigi Peracchini e dall’Assessore Cimino, che mira alla continua valorizzazione del patrimonio identitario storico facendone anche opportunità di ricerca, formazione e crescita di tanti giovani progettisti: obiettivo di primaria importanza per condurre una cura sostenibile e duratura del territorio e del paesaggio.
Nella cornice di collaborazione di ricerca tra Comune ed Università di Firenze iniziata nel 2018, questo workshop segna l’inizio di una sperimentazione attiva e sinergica sullo spazio pubblico della città mirato a abitare i bordi, reinventare le soglie e valicare i limiti, per scrivere una nuova storia dello spazio pubblico alla cui valorizzazione e trasformazione possano concorrere armonicamente tutti gli stakeholders presenti sul territorio. “Acquisire la prospettiva del Paesaggio è oggi fondamentale per affrontare la sfida della transizione ecologica della città facendo sì che essa sia democratica e sostenibile. Ciò significa innanzitutto promuovere una transizione culturale, ridare centralità al progetto come strumento di concertazione e di esplorazione sinergica dei futuri possibili, coinvolgere attivamente le comunità di viventi in questo progetto corale. Esperienze come quella che stiamo costruendo sono importantissime per innescare questi processi, promuovendo consapevolezza e aprendo la possibilità al dialogo e al progetto” Arch. Marinaro.
Il progetto vede inoltre l’attiva collaborazione della Aeronautica Militare che, grazie al Comune della Spezia, ospita ragazzi e docenti presso le proprie strutture, e della Marina Militare che nella giornata di ieri ha aperto le porte a studenti e professori guidati dai membri del direttivo della proloco del Golfo che hanno illustrato nel dettaglio storia e spazi interni all’Arsenale.
I risultati verranno presentati nelle settimane a seguire in un evento pubblico aperto a tutti.