Venerdì 12 agosto, nella chiesa di San Sebastiano, a Lavaggiorosso, che riaprirà le porte ai fedeli dopo il restauro del tetto e del campanile, il Comune ricorda don Emanuele Toso, il parroco della frazione collinare di Levanto che nel 1944 venne fucilato dagli Alpini della Divisione “Monterosa” proprio sul sagrato della sua parrocchia per essersi rifiutato di collaborare all’individuazione delle forze partigiane locali.
La cerimonia in ricordo del sacerdote quest’anno prevede una messa (alle ore 10) celebrata dal vescovo spezzino Luigi Ernesto Palletti, insieme al parroco Sergio Spiga dei frati minori e ad altri confratelli francescani e sacerdoti della zona. Al termine, la commemorazione del sacrificio di Don Toso da parte del sindaco Luca Del Bello, dei rappresentanti il comitato unitario della Resistenza (l’onorevole Egidio Banti) e altre autorità civili, che ricorderanno il prelato ucciso e deporranno una corona di alloro sul luogo dell’eccidio.
A 78 anni dal sacrificio compiuto per difendere la vita dei suoi concittadini, il ricordo di don Toso nella comunità levantese è infatti ancora saldissimo.
Il 25 aprile 2007 il sacerdote venne insignito della medaglia d’oro al valore civile. Nella motivazione viene descritto come “umile sacerdote di elevate qualità umane e civili, nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, si prodigò con eroico coraggio e preclara virtù civica in favore degli sfollati e di tutti coloro che erano in difficoltà, offrendo loro viveri ed alloggio. Arrestato dai nazifascisti, veniva barbaramente fucilato essendosi rifiutato di collaborare alla ricerca e all'individuazione delle forze partigiane. Fulgido esempio di coerenza, di senso di abnegazione e di rigore morale fondato sui più alti valori cristiani e di solidarietà umana”.
La Curia spezzina donò subito la medaglia alla comunità levantese, che nel 2009 intitolò al parroco la sala consiliare di palazzo civico.
La ricorrenza quest’anno è ancora più sentita perché segnerà la riapertura ai fedeli della chiesa di San Sebastiano, chiusa dalla primavera del 2018 a causa del collasso strutturale del campanile e della lesione del tetto provocati da un forte temporale.
I finanziamenti ottenuti dalla diocesi spezzina grazie all’8x1000 e le moltissime offerte dei fedeli hanno consentito l’esecuzione dei lavori e la restituzione dell’edificio al culto.