Biodigestore Saliceti: martedì 19 luglio alle 10 il Consiglio regionale è convocato per approvare il nuovo piano ligure dei rifiuti che ripropone l’impianto da 90.000 tonnellate ufficiali di Forsu (previste oltre 120.000 tonnellate) sulla falda del Magra a poche decine di metri dal TMB, progetto bocciato dal TAR e in attesa di esame al Consiglio di Stato.
Per tale importante appuntamento il Comitato No Biodigestore sta organizzando un presidio davanti alla sede dell’assemblea regionale per ribadire la ferma opposizione della popolazione della piana del Magra a un progetto assurdo che, per l’egoismo dei territori del Levante genovese che non vogliono impianti nei loro giardini del Tigullio, del Golfo Paradiso e di Albaro, viene imposto agli spezzini da Giovanni Toti e dai partiti che lo sostengono.
L’amministrazione comunale di Santo Stefano, a seguito di un incontro tra il sindaco Paola Sisti e una delegazione del Comitato No Biodigestore Saliceti, ha messo a disposizione un pullman per martedì 19 con partenza alle ore 7,15 dal Decathlon. Rientro previsto per le ore 18 circa.
Per l’importanza dell’iniziativa il Comitato attraverso i propri canali di comunicazione sta rivolgendo un appello a tutti i cittadini, ai sindaci e amministratori comunali di Vezzano e Santo Stefano e di tutta la vallata del Magra, agli esponenti politici di ogni orientamento, ai comitati e alle associazioni, che hanno condiviso questa lotta, affinché si mobilitino. Per confermare la partecipazione e organizzare il pullman compatibilmente con le norme Covid si possono contattare entro sabato i recapiti indicati dal Comitato: 340 2803145 e 347 7433525.
Anche se il Consiglio regionale martedì dovesse assecondare il disegno di Toti e Giampedrone di sacrificare ulteriormente la Val di Magra, la lotta – annuncia il Comitato – andrà avanti con altre iniziative nelle sedi politiche europee e romane, nelle sedi giudiziarie e negli organi di controllo.
Fino a oggi la Regione e le forze politiche che amministrano la Provincia hanno ignorato le argomentate critiche tecniche sulla pericolosità del progetto di un impianto che sorgerà sulla falda del Magra, che in caso di alluvione o di incidente esporrà a rischio d’inquinamento i pozzi di Fornola e che assorbirà una tonnellata d’acqua ogni 5 tonnellate di Forsu trattata, non considerando le crisi idriche annunciate dagli scienziati. Giocano con l’acqua e anche col fuoco, visto che il biodigestore sorgerebbe a poche decine di metri dal TMB in barba al rischio incendio con le drammatiche conseguenze che un evento simile al 2013 comporterebbe con grave danno per la salute e incolumità degli abitanti dell’intera vallata. Tanto meno si cura dell’habitat protetto dalla Rete europea Natura 2000 del Parco Magra, il cui confine dista solo 75 metri.
L’iniziativa è stata condivisa da Comitato No Biodigestore Saliceti, Comitato Sarzana che Botta, Italia Nostra La Spezia, Cittadinanzattiva, Acqua Bene Comune.