Il concorso enologico internazionale Città del Vino nasce nel 2001 come "Selezione del Sindaco", un nome che racconta tutta l'originalità del concorso. Il sindaco di una ‘Città del Vino’ presenta idealmente i suoi vini in rassegna per valorizzare la qualità delle produzioni vitivinicole locali.
Il nome è cambiato ma l'originalità è rimasta la stessa: infatti il concorso premia ancora oggi le aziende vitivinicole e i loro vini, ma premia anche i Comuni dove le aziende operano.
Nel rispetto delle regole dettate dall'OIV, Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, il concorso premia solo il 30% dei vini in rassegna, per garantire il massimo rigore e al tempo stesso valorizzare la migliore qualità dei vini.
Sono assegnati speciali riconoscimenti per i vini spumanti, i vini passiti e vini biologici (in collaborazione con Associazione Città del Bio): gran medaglia d'oro (92/100), medaglia d'oro (85/100) e medaglia d'argento (82/100). Punteggio minimo 80/100 medaglia di bronzo.
La premiazione si è svolta questa mattina a Torino, in una location particolare: sindaci e aziende sono stati accolti nel grande centro congressi della facoltà di agraria dell'Università degli Studi di Torino, nella sua sede di Grugliasco.
Anche Riomaggiore è stata premiata, grazie all’azienda Agricola POSSA, per lo sciacchetrà 2020 (vini passiti IGP e DOP) che ha ricevuto la prestigiosa medaglia d'oro.
Heydi Bonanini è molto soddisfatto per questo riconoscimento che premia anni di sacrifici e di importanti investimenti: “Contenti del risultato che per due anni consecutivi ci premia tra le eccellenze italiane, contenti della presenza del sindaco Fabrizia Pecunia che ci ha accompagnati per la premiazione e soprattutto contenti perché facciamo parlare del nostro territorio come zona di eccellenze enologiche”.
La sindaca Fabrizia Pecunia, presente all'iniziativa, ha ribadito l'importanza di sostenere le aziende agricole, quale massima espressione della identità del territorio. “Attraverso il vino è possibile raccontare le Cinque Terre nel profondo e trasmettere il vero messaggio identitario delle nostre comunità. Inoltre, oltre ad elevare il livello qualitativo e di conseguenza il target turistico, si investe sul recupero delle terre incolte e si combatte il dissesto idrogeologico. Ogni turista che arriva qui dovrebbe gustare un bicchiere del nostro bianco o di sciacchetrà e fare visite guidate nei terreni coltivati. Un’esperienza unica da promuovere con convinzione. Faccio i miei complimenti a Heydi Bonanini per il premio ricevuto. Ho voluto essere presente perché sono vicina alle aziende e voglio sostenerle in questo percorso virtuoso”.