Grande paura e tensione questa mattina a Sarzana. Il titolare di un bar di via Gramsci ha infatti minacciato di darsi fuoco davanti alla sua attività, il tutto in diretta Facebook (video poi rimosso). Fortunatamente l'intervento delle Forze dell'Ordine e l'umanità e l'interesse dimostrate per la sua situazione e le sue rimostranze, lo hanno fatto desistere.
Passata qualche ora è lui stesso, Eros Sabella, titolare del Kulchur21 di Sarzana, a spiegare, con il lungo post su Facebook che riportiamo qui sotto, le motivazioni alla base del suo gesto, per fortuna solo tentato:
"Pubblico questo post per tranquillizzare tutti gli amici e spiegare un po' cosa è successo.
Tutto ciò che chiedo, da più di 2 anni, è soltanto di ricevere lo stesso trattamento di tanti miei colleghi. Io ho fatto tutto come mi è stato richiesto ma nonostante tutte le procedure eseguite alla perfezione ogni volta c'è stato qualche nuovo assurdo problema.
Si è sempre trovato come alibi l'impossibilità di fare le cose per colpa della burocrazia.
Io chiedo solo che mantengano la parola data, perché io non occuperei mai uno spazio pubblico così, a caso. Investendoci poi migliaia di euro.
Se l'ho fatto è perché mi è stato detto di farlo, ne ho le prove.
Mi son state promesse cose che non sono state mai mantenute.
E proprio quando finalmente sembra tutto risolto, dopo aver creato uno spazio definito da chiunque una splendida soluzione per il decoro urbano dell'entrata della città, ieri, alle 18:30 mi viene detto che devo smontare tutto perché li da questa mattina dovrà tornarci la bancarella del mercato perché son finiti i lavori in piazza.
Solo li però.
Non il pesce di fronte agli amici del bar san Giorgio, nemmeno quella dal totem. Solo quella che occupa il mio posto. Come avrei potuto spostare tutta la struttura con così poco preavviso. E soprattutto perché quando mi era stato assicurato il contrario? E la cosa più assurda è che gli spazi intorno erano vuoti".
"A questo punto - prosegue il post - si è rivelato necessario fare qualcosa di eclatante, con una sufficiente risonanza mediatica per fare uscire tutta questa cosa dalle buie stanze del comune.
Avevo bisogno di trovare un punto di forza col quale farmi prendere sul serio.
Prima ho provato a chiedere aiuto in tutti i modi per le vie consentitemi ma non ho ottenuto risposte reali, al massimo pacche sulle spalle e poi tutto come prima.
Dopo 2 anni neri, fatti di notti insonni, sveglie all'alba, lavoro ad intermittenza, attacchi di panico ed infarti, oggi, in 30 minuti si è riusciti a trovare una comunicazione.
Mi era stato detto che non c'era più la volontà politica di impegnarsi per farmi avere quello spazio. Uno spazio assolutamente necessario, soprattutto adesso che si può lavorare, non per guadagnare, attenzione, ma per sopravvivere. Ora, con i rincari su tutte le materie prime e le bollette, i pagamenti dei debiti contratti con lo stato che son partiti a giugno, il ritorno a regime degli affitti per chi era riuscito ad ottenerne uno sconto, come possono solo pensare di levarmi dello spazio? Spazio per altro giustamente concesso a tutti i miei colleghi.
Mi avrebbero ucciso lentamente così e tutto ciò sarebbe caduto nel dimenticatoio. Non volevo e non potevo permetterlo".
"In questi anni TUTTI a Sarzana hanno avuto modo di conoscermi per la persona che sono. Certamente un esuberante ma sempre pronto a tendere la mano a tutti. Non mi ha mai fatto paura rimboccarmi le maniche ed aiutare qualcuno. Collega o concorrenza che dir si voglia. Ho sempre creato ponti e mai alzato muri promuovendo la sinergia tra i commercianti della città. Mi sono impegnato, anche quest'anno ad esempio, nell'organizzare eventi che andassero a beneficio della collettività, senza mai pensare solo al mio praticello, anzi mettendolo in secondo piano (vedi 21 luglio).
In 8 anni e mezzo siamo diventati una eccellenza nel nostro campo, togliendo tutte le birre commerciali e vendendo solo prodotti di altissima qualità introvabili nel raggio delle due province tra cui viviamo ed anche oltre. Negli ultimi 2 anni abbiamo vinto 2 importanti rassegne consecutive (Cocktail Fest) dimostrando la nostra passione e l'amore per ciò che facciamo. Di cosa altro c'è bisogno? Io non chiedo favoritismi ma solo giustizia".
"Non per religione o timore ma per etica e morale ho sempre creduto nella forza della giustizia. E non solo per me, perché ci sono altre piccole realtà che hanno vissuto le mie stesse situazioni ma non hanno avuto la forza di contrastarle per il muro di gomma che costantemente si metteva ad ostacolo. Bene, quel muro di gomma qualcuno doveva fare in modo che crollasse senza pensare alle conseguenze. L'ho fatto io non perché sia migliore di altri ma solo perché mi sono trovato nella posizione di non avere altra scelta, arrendermi e morire lentamente nel silenzio o tentare un'ultima folle sortita?
Ed eccoci qua.
Sarà servito o manipoleranno i fatti e quando sarà sceso il clamore tornerà lo status quo? Per adesso sembrerebbe che si sia finalmente mosso qualcosa e che si sia creata la necessaria comunicazione tra tutte le forze in gioco.
Ringrazio per questo la comandante Benassi che si è impegnata in prima persona a perorare la mia causa e mi scuso con le forze di polizia costrette ad intervenire in funzione del loro lavoro. Tutto ciò che posso dire a riguardo è che sono stato realmente rinfrancato dalla grande umanità che hanno dimostrato, ho percepito distintamente solo affetto e comprensione per una situazione ben nota anche agli agenti.
Se non avessi ottenuto ascolto e non avessi sentito la compassione dei presenti probabilmente avrei portato in fondo quella follia. Non avrebbero ascoltato le mie parole ma nemmeno dimenticato il mio gesto.
Per fortuna è andata diversamente e stiamo raccontando un liete fine. Speriamo.
Il lavoro è un diritto, ed io non chiedo altro che poter fare il mio lavoro, spero che chiunque legga possa comprendermi!", conclude Eros.