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L'appello "Per una proposta di pace dell'Unione Europea" sarà presentato al presidio spezzino In evidenza

Assegna all'Unione Europea un ruolo centrale nella risoluzione del conflitto, per l'immediato cessate il fuoco e la ricerca della pace.

Oggi, lunedì 27 giugno alle ore 18.00 in piazza Mentana davanti al Teatro Civico si terrà il presidio sul tema “Per una proposta di pace dell’Unione Europea”. Il presidio è promosso dall’ampio gruppo di associazioni spezzine che da febbraio svolgono il presidio settimanale “Cessate il fuoco! Se vogliamo la Pace, prepariamo la Pace”.

Durante il presidio verrà illustrato l’appello promosso da Anpi, Arci, Movimento europeo, Rete italiana pace e disarmo, Marco Tarquinio (direttore dell’Avvenire), presentato lo scorso 20 giugno a Roma in una conferenza stampa svoltasi presso l’Ufficio italiano del Parlamento europeo.

Anticipano i promotori dell'iniziativa: "L’appello – che sarà presentato al presidio da Marco Sani del direttivo di Arci La Spezia – rinnova la solidarietà alla “popolazione ucraina martoriata dalla guerra e vittima dell’aggressione russa”. Richiamando l’articolo 11 della Costituzione evidenzia che “la guerra è sempre una sconfitta, per tutte le parti coinvolte, per la diplomazia e per la politica” e “sta già innescando una crisi alimentare pagata da tanti e soprattutto in alcune delle nazioni più povere del pianeta”. Afferma che “Spetta all’Unione Europea la responsabilità di promuovere una concreta iniziativa di pace”. “L’Unione Europea deve immediatamente operare con una sola voce, con la spinta concorde del Parlamento Europeo e della Commissione, diventando un affidabile intermediatore e non delegando solo agli Stati Uniti d’America e alla NATO decisioni che riguardano in primo luogo l’Europa”. Chiede quindi che “Si aprano subito negoziati per un definitivo accordo di pace”.

In concreto i promotori dell’appello chiedono alla Russia di “cessare immediatamente le operazioni militari” e a tutte le parti coinvolte “di avviare colloqui di pace”.  “Chiediamo all’Unione Europea, di assumersi immediatamente la responsabilità di una intermediazione che consenta al più presto il cessate il fuoco in Ucraina ed eviti a tutti i costi l’allargamento e l’aggravarsi del conflitto in altre regioni d’Europa”, si legge nell’appello.

 “Chiediamo – prosegue l’appello – che l’Unione Europea ed il nostro governo agiscano nell’ambito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con una decisa azione nei confronti del Consiglio di Sicurezza per l’invio di forze di interposizione (“peace-keeping”) sotto la bandiera delle Nazioni Unite, per garantire il rispetto del cessate il fuoco, facendo della protezione dei civili la loro priorità. Le operazioni umanitarie dovranno essere intensificate in Ucraina e ai suoi confini. Alle Nazioni Unite va garantito un accesso sicuro e senza ostacoli a tutte le aree del conflitto”.

L’appello chiede inoltre che “venga stabilito subito un corridoio umanitario sicuro per i profughi e gli sfollati e per il transito di forniture mediche salvavita e del personale sanitario”. Tra le altre iniziative, i promotori chiedono che “l’Unione Europea promuova (…) un trattato fra tutti gli attori coinvolti nel conflitto, superando tutte le attività fin qui portate avanti in ordine sparso da singoli Paesi europei”. “Solo una Conferenza internazionale potrà affrontare la questione del disarmo multilaterale, stabile e condiviso, priorità per la sopravvivenza dell’umanità nel tempo delle armi di distruzione di massa sempre più governate da intelligenze artificiali e per il progresso sociale ed economico globale”.


"I punti e le richieste presentate nell’appello corrispondono in buona parte agli argomenti trattati nei presidi settimanali alla Spezia dallo scorso febbraio. Sono i temi sui quali le reti pacifiste e nonviolente lavorano da tempo e ai quali è necessario dare impulso e rilievo se vogliamo creare le condizioni per la gestione delle controversie internazionali e la risoluzione dei conflitti con gli strumenti della diplomazia e del diritto, capaci di dare giustizia a tutte le parti in causa e non morte e distruzione per i popoli e affari per le aziende di armamenti come, purtroppo, costantemente avviene", sottolineano i promotori dei presidi settimanali.

 

Il testo integrale dell'appello “Per una proposta di pace dell’Unione Europea” è disponibile cliccando qui.

 

Il Presidio è promosso da:

ACLI, ANPI, ARCI, Archivi della Resistenza, Associazione Culturale Mediterraneo, Associazione Amici di Padre Damarco, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi, Associazione Murati Vivi, CGIL, Chiesa Battista, Chiesa Metodista, Circolo Pertini, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Comitato Acqua-benecomune, Emergency, Gruppo di Azione Nonviolenta, Informazione Sostenibile, Legambiente, Magazzini del mondo, Non una di meno, Libera, Rifondazione Comunista, Unione Donne Italiane, Unione degli Studenti.

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