In occasione delle celebrazioni per 25 aprile, anche i Carabinieri della provincia della Spezia celebrano il 77° anniversario della liberazione. Lo fanno ricordando innanzitutto il Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, cui è intitolata la caserma sede del Comando Provinciale, fucilato dai tedeschi e sacrificatosi il 23 settembre 1943 per salvare 22 innocenti.
Ma sono tantissimi i Carabinieri che, dopo l’8 settembre 1943 parteciparono alla guerra di liberazione: l’Arma infatti si riorganizzò e partecipò sia alla guerra di liberazione che alla resistenza.
La resistenza iniziò lo stesso 8 settembre a Roma, a Porta San Paolo, con il II Battaglione Allievi Carabinieri ed il Gruppo Squadroni Carabinieri "Pastrengo", accanto ad altri reparti dell’Esercito, per difendere la Capitale dall'attacco di due Divisioni tedesche, che furono costrette a ripiegare. Contemporaneamente i Carabinieri si batterono nei Balcani: alla fine di diciotto mesi di lotta solo 94 Carabinieri su 500 sopravvissero.
Nei mesi successivi i Carabinieri, nelle città come nei piccoli centri, pagarono un altissimo tributo di sangue: dalle Fosse Ardeatine, alle torture nelle famigerate carceri di via Tasso a Roma, in tanti piccoli e grandi episodi, spesso purtroppo ormai dimenticati dai più, partecipando attivamente alla guerra contro i Nazisti ed i loro alleati della Repubblica di Salò, che ad Aprile del 1944 arrivò a dichiarare lo scioglimento dei reparti Carabinieri ancora rimasti al loro posto nel Nord Italia, mai fedeli alla R.S.I., sostituendoli con la neocostituita Guardia Nazionale Repubblicana.
Complessivamente furono 7.543 i Carabinieri che nelle fila dell’esercito cobelligerante parteciparono alla guerra di liberazione.
Ma ancora più numerosi, ben 13.850, furono i Carabinieri inseriti nelle formazioni partigiane.
Anche la Provincia della Spezia e i suoi dintorni videro i Carabinieri operare tra le fila partigiane, nell’arco compreso tra Castiglione Chiavarese e Fivizzano, passando da Varese Ligure e dal Passo delle Cento Croci, area in cui, tra le fila dell’omonima Divisione partigiana, operò il carabiniere Federico Salvestri (nato proprio a Varese Ligure), divenuto comandante col nome di battaglia "Richetto". La “Cento Croci” compì numerose azioni e si batté in quella che sarebbe poi diventata la IV zona operativa. Allorché il 3 agosto del 1944, i tedeschi, con il sostegno dei fascisti, attuarono un massiccio rastrellamento per colpire i partigiani, accerchiando con 5000 uomini il Monte Gottero e il Monte Picchiara, furono soprattutto due le “bande” che reagirono con efficacia: la “Cento Croci”, guidata dal comandante “Richetto”, e la Brigata “Val di Vara”, guidata dal comandante Daniele Bucchioni, nella zona di Calice.
Alla fine fu altissimo il prezzo pagato: alla data della Liberazione l’Arma contò 2.735 militari caduti, 6.521 feriti ed oltre 5.000 deportati per aver rifiutato di collaborare con i nazifascisti. A loro, così come a tutti i caduti durante la guerra di liberazione, va il reverente e riconoscente pensiero dei Carabinieri oggi in servizio e in congedo, testimoniato con la partecipazione alle cerimonie di commemorazione.