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Curato dal fratello. Il ricavato andrà alla Caritas e alle missioni.


A pochi mesi dalla scomparsa di don Renzo Cortese, il fratello minore dottor Roberto ha dato alle stampe un agile volumetto dal titolo “Un prete tra la gente”.

“Sollecitato - scrive nella prefazione - da alcune persone che a lui sono state legate durante la sua attività pastorale, e che gli hanno voluto molto bene. Ma la molla che mi ha spinto a mettere sulla carta questi ricordi è stata la sensazione che riportare a galla alcune sue omelie, riflessioni, catechesi, o anche soltanto pensieri sparsi, possa far del bene a chi vorrà leggerli”.

“E’ proprio attraverso questi scritti - scrive il vescovo Palletti nella prefazione - che si può cogliere la parte più profonda di questo sacerdote”.

Come spesso soleva dire, due erano state le persone che don Renzo aveva scelto come punti di riferimento per la sua vita sacerdotale: don Tonino Bello e l’abbè Pierre, due grandi anime che aveva avuto la fortuna di conoscere personalmente. Di lui, nel libro, vengono riportate alcune esperienze significative nel campo della carità.

Nell’estate del 1975, quando era assistente diocesano della Gioventù di Azione cattolica, coinvolgendo molti giovani volontari, riuscì, col carretto che egli stesso trainava per le vie della città, a raccogliere indumenti da inviare alla missione di Buhoro, in Burundi, dove operavano gli spezzini don Giovanni Tassano e don Bruno Vincenzi. In poco tempo furono riempiti ben 17 vagoni ferroviari... Nel 1996, durante la guerra fratricida nei Balcani, con alcuni amici sarzanesi e con l’aiuto di don Franco Puatto, allora parroco di Santa Rita, riuscì a recapitare a Mostar, nei pressi di Sarajevo, un tir con un carico di circa 350 quintali di indumenti e generi di soccorso per la popolazione croata, stremata sotto l’assedio serbo. In uno degli altri otto viaggi che fece, rischiò addirittura la vita, essendosi trovato a un certo punto tra le linee dei due eserciti contrapposti. La vita la rischiò poi anche nel corso di un’altra missione umanitaria, in Ruanda, all’epoca del genocidio dei Tutsi.

Ma al di là di queste esperienze fuori del comune, don Renzo seppe stare sempre accanto alla gente, soprattutto quella più bisognosa, nel suo servizio pastorale svolto per tanti anni nelle parrocchie di Pegazzano, Cristo Re, Madrignano, Le Grazie, Fossitermi, San Francesco di Sarzana ed infine Lerici. In quest’ultima parrocchia, dove si era ritirato presso la famiglia, non mancò di mettersi, pur malato, al servizio della comunità, soprattutto per il sacramento della confessione.

Nella prefazione del libro, il parroco don Federico Paganini ha scritto di lui: “Le persone che arrivavano cariche delle loro sofferenze e dei loro problemi uscivano serene, in pace. Don Renzo sapeva accogliere con cuore di padre, sapeva ‘accogliere’ ogni dolore, sempre pronto a dimenticare se stesso”.

Chi fosse interessato al libro, può rivolgersi alla parrocchia di Lerici per poterlo acquistare con un’offerta, che verrà devoluta alla Caritas diocesana ed alle missioni.

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