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Operazione Hydra, fermato lo spaccio all'Umbertino (foto e video) In evidenza

di Giacomo Cavanna - Importante operazione contro lo spaccio di droga tra La Spezia ed Aulla.

 

La Polizia di Stato ha condotto nella giornata di ieri una vasta operazione, denominata "Hydra", tra La Spezia ed Aulla, per il contrasto allo spaccio nel quartiere Umbertino.

Il Questore della Spezia, Lilia Fredella, ha affermato: "In qualche modo è stata resa giustizia della morte di una ragazza per overdose nella zona di Gaggiola e con questo sequestro di oltre 9 kg di droga è stato chiuso il maggior canale di approvvigionamento del quartiere Umbertino".

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L'individuazione dei soggetti è stata complessa ed il riconoscimento è stato reso possibile anche grazie al cane della ragazza deceduta, un segno distintivo sulle telecamere.

Esisteva una vera e propria propria rete, un mostro a più teste, da qui il nome dell'operazione, e la base operativa era a casa di una donna italiana, in Via Torino.

L'organizzazione era composta da quattro persone irregolari sul territorio italiano.

Le cessioni erano circa una decina al giorno e tra gli spacciatori si era creata una specie di "mutuo soccorso" per soddisfare le esigenze dei clienti.

Gli spacciatori avevano scoperto anche la targa di una auto e la Polizia dunque ha usato questo autoveicolo come esca.

Gli agenti hanno individuato un soggetto marocchino di 38 anni, dotato di permesso di soggiorno, ritenuto un fornitore del sodalizio criminale. Poi, all'alba di ieri, tra Spezia ed Aulla, in una operazione congiunta, condotta dagli operatori della Squadra Mobile della Spezia, da tre equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Genova e da un’unità cinofila antidroga, i soggetti coinvolti sono stati arrestati e le loro abitazioni perquisite.

La vendita al dettaglio dei 9 chili di droga sequestrati avrebbe fruttato più di un milione di euro. Lo stupefacente era diviso in bustine di colore diverso: gialle per l'eroina, bianche o blu per la cocaina; una differenziazione quasi commerciale a sottolineare la redditività dell'operazione.

Nella casa del marocchino sono stati trovati anche 16mila euro, ritenuti provento dello spaccio, visto che l'uomo non svolge alcuna attività lavorativa.

 

 

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