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Caro bollette, Cittadinanzattiva: “Chiediamo ai gestori l’accoglimento delle proposte del Difensore Civico Ligure”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Cittadinanzattiva

Condividiamo pienamente la proposta del Difensore Civico regionale dr. Francesco Lalla volta a far fronte al preoccupante fenomeno dell’incremento delle tariffe di gas ed energia elettrica in periodo pandemico.

Il Difensore Civico ha avanzato una serie di proposte assolutamente ragionevoli e praticabili per ridurre il carico dell’aumento delle bollette sulle famiglie: richieste ai gestori di sospendere i pagamenti delle bollette energetiche almeno fino ad aprile 2022; dilazionare il pagamento delle bollette insolute fino a 10 rate; intervenire sulle ‘voci’ che non riguardano la ‘quota energia’, cioè quella che riguarda il consumo effettivo di luce e gas all’azienda che li fornisce.
Riteniamo inoltre da apprezzare lo stile del Difensore Civico nell’avanzare queste proposte; stile proprio di Chi ricopre un ruolo istituzionale e terzo imparziale.

Per parte nostra, invece, non possiamo che notare alcuni aspetti .. critici.
Pur in questo periodo di pandemia, i gestori hanno incrementato i propri ricavi e i propri utili, quando invece le famiglie sono ancora in difficoltà.

Valga l’esempio di IREN, la multiutility - “dominante” in Liguria - che gestisce il servizio idrico, la raccolta rifiuti e buona parte della somministrazione di gas ed energia elettrica.
Dalla relazione trimestrale consolidata al 30.09.2021, si evidenzia che IREN, nei primi nove mesi del 2021, ha incrementato i propri ricavi del 18,1%, con un risultato netto in aumento del 51,9%, nonostante una forte contrazione della vendita di energia elettrica e gas (ciò a conferma dell’aumento del costo delle bollette) e quindi con un utile per gli azionisti di 241 milioni di euro.
In aumento (20,6%) anche il valore azionario sui mercati finanziari del titolo IREN.


Valori tutti in netto aumento che consentiranno ulteriori dividendi agli azionisti, oltre a quelli già deliberati dal bilancio 2020. Senza contare la polemica, attiva sui quotidiani emiliani, in merito agli aumenti degli stipendi degli amministratori.
Ricordiamo che il “pacchetto azionario” di IREN è composto dal 45,38 di azionisti “di mercato” (sostanzialmente : finanziarie e fondi di investimento esteri), per il resto dagli enti locali emiliani, piemontesi e solo per un 18,85% dal Comune di Genova ed addirittura un misero 1,81% tra tutti i Comuni della Provincia spezzina (quei Comuni che, senza gara, hanno “svenduto” la ex municipalizzata ACAM).
Facile quindi dedurre che l’interesse pubblico alla gestione di “beni comuni” sia sottovalutato, rispetto ai forti interessi finanziari privati.

Questi sono solo alcuni degli effetti della privatizzazione dei servizi pubblici, privatizzazione contro la quale si erano pronunciati 27 milioni di italiani a giugno 2011.
Effetti che ancor di più si riverberano sui cittadini in questo periodo.

Cittadinanzattiva La Spezia - Sarzana

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