Oggi, 27 gennaio 2022- Giorno della Memoria, il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli ha deposto un mazzo di fiori alla targa dell’omonima via sarzanese (nella foto). Successivamente ha preso parte all'incontro nella sala consiliare di palazzo civico con la scrittrice Silvia Ferrari al quale, in modalità webinar, hanno partecipato 38 classi, tra medie inferiori e superiori, per un totale di circa 700 studenti collegati. "Il Giorno della Memoria- dichiara il sindaco Cristina Ponzanelli- non rappresenta soltanto la commemorazione delle vittime di un crimine orrendo e inconcepibile come quello rappresentato dalle persecuzioni naziste, ma l'invito a una riflessione perenne per prevenire e combattere, oggi e sempre, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza.
La conoscenza, l'informazione e l'educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società libera e giusta, che sia capace di non abbassare mai la guardia. Dobbiamo resistere a ogni tentazione di oblio, perché più passa il tempo e più è doveroso e necessario il ricordo di chi ha subito sulla propria pelle una gigantesca e sistematica campagna di persecuzione, perdendo la libertà personale e il diritto di vivere, fino a essere oggetto di uno sterminio lucidamente programmato in nome dell'odio. Rinnoviamo l'amicizia che ci lega al popolo ebraico, che non significa soltanto condividere e sostenere oggi il ricordo dell'olocausto per contrastare la tentazione di ogni forma di antisemitismo, ma il rispetto e la condivisione di valori e di una cultura comune che ci deve garantire che ciò che di orrendo è stato, non capiti mai più”.
Durante l'incontro a palazzo Roderio, organizzato dalla biblioteca comunale "C.Martinetti" con gli studenti dell'Istituto Superiore Parentucelli-Arzelà e quelli dell'Isa 13 la scrittrice Silvia Ferrari ha presentato il suo libro dal titolo "Oltre la crisi della memoria. Primo Levi una storia intellettuale della testimonianza della Shoah" approfondendo la riflessione sull'importanza della testimonianza per mantenere vivo il ricordo e non dimenticare gli orrori del passato attraverso l'esperienza testimoniale di Primo Levi.