Nel pomeriggio di ieri una pattuglia del reparto territoriale della Polizia Locale, in servizio vicino alla galleria Spallanzani, ha notato il conducente di un autocarro, con a bordo un carico di detriti, che parlava al cellulare durante la guida.
Gli agenti hanno subito fermato il mezzo per contestare al guidatore l’infrazione: l’uomo, di nazionalità albanese, alla richiesta di fornire i documenti di guida e di identità, ha esibito soltanto una patente rilasciata dallo Stato di origine, valida in Italia unicamente a condizione che il soggetto risieda nel nostro territorio da meno di un anno. Gli agenti hanno quindi proceduto a più approfonditi controlli e presto è emerso che il conducente fermato, che di fatto dimora in città, si trovava irregolarmente sul territorio nazionale in quanto privo di permesso di soggiorno e già gravato da ordine di allontanamento dal nostro Paese e, inoltre, risultava lavorare in nero per una ditta edile dello Spezzino.
Sono scattate quindi una serie di violazioni sia di carattere amministrativo che penale: lo straniero è stato denunciato per l’irregolarità sul territorio nazionale e per non aver ottemperato all’ordine di allontanamento già emesso, in più a suo carico è stato emanato un nuovo ordine di immediata espulsione; inoltre è stato denunciato anche il titolare della ditta edile per la violazione penale in materia di testo unico sull’immigrazione per aver dato lavoro allo straniero clandestino. L’impresario è stato segnalato anche all'ispettorato del lavoro per aver impiegato il lavoratore in nero, con la conseguenza che, dopo i dovuti ulteriori accertamenti, l’ispettorato potrebbe ordinare l’immediata chiusura dell’attività, che non potrà riaprire se non dopo il pagamento di una maxi-sanzione di 2.500 euro.
Dal punto di vista amministrativo, oltre alla sanzione per l'uso del cellulare durante la guida, che dovrà essere pagata dal titolare della ditta edile, proprietario dell’autocarro, qualora il conducente non effettuasse il pagamento del verbale, è stata verbalizzata, sempre a carico di entrambi i soggetti, l’irregolarità del formulario che, ai sensi del testo unico ambientale, è il documento che deve accompagnare i rifiuti trasportati, ai fini della loro tracciabilità, dal luogo di origine o produzione fino al centro autorizzato di smaltimento. Per tale mancanza è prevista una sanzione che va da un minimo di 1.600 a un massimo di 10.000 euro.