La diocesi della Spezia - Sarzana - Brugnato ha iniziato domenica scorsa il proprio cammino sinodale con la Messa presieduta nella cattedrale di Cristo Re dal vescovo Luigi Ernesto Palletti.
A fianco a lui erano il vescovo africano di Bubanza, in Burundi, Jean ‘Ntagwarara, ospite in questo periodo alla Casa del clero spezzino, i canonici della cattedrale e, per espressa volontà del vescovo, i nuovi vicari foranei, designati nelle settimane scorse: la loro presenza accanto al vescovo ha voluto indicare un ulteriore elemento di “sinodalità”, ovvero di “cammino comune” della Chiesa locale. Nei banchi della chiesa concelebravano inoltre numerosi altri sacerdoti. All’omelia, monsignor Palletti ha tracciato le linee di questo cammino.
“L’obiettivo del Sinodo - ha detto il vescovo, prendendo spunto dal Vangelo della liturgia domenicale - è la sinodalità, cioè lo sforzo di riuscire a camminare insieme dietro al Signore. E’ proprio quella piccola parola, insieme, a cambiare l’orizzonte del nostro sguardo.
È bello, però, pensare che anche gli apostoli hanno faticato; a volte la fatica può diventare motivo di sconforto, ma questo brano, invece, è di grande conforto, perché ci fa comprendere che il Signore ha voluto attorno a Sé proprio quelle persone, con quelle difficoltà, con quelle incomprensioni, con quel modo di camminare che gradualmente hanno dovuto impostare in modo diverso alla luce dello Spirito.
Con queste premesse, con questo precedente, il cammino che oggi iniziamo non è più riservato a qualcuno ben preparato e ben impostato, ma può e deve diventare un cammino accessibile a tutti”.
“Il nostro - ha proseguito - dovrà essere un cammino comunitario, alla sequela del Signore: non semplicemente un cammino di discepolato da compiere insieme a Lui, ma un cammino da fare con Lui per portare Lui agli altri, un cammino di missione, di evangelizzazione. Non possiamo dunque confidare solo sulle nostre forze, ma nella potenza dello Spirito Santo che ci precede, ci illumina, ci stimola e ci chiede conversione ... Il camminare insieme significa condividere, ascoltare, dialogare partendo dal profondo esistenziale di ogni persona, che è fatta ad immagine e somiglianza di Dio, comprendendo bene come in noi rimangano la fragilità, la debolezza, la contraddizione, il peccato ... E per compiere questo cammino sono necessarie tre caratteristiche: semplicità, sobrietà, essenzialità”.
“Per concludere - ha osservato infine Palletti - potremmo dire questo: ci viene chiesto di riscoprire l’essenza del Vangelo, la sua bellezza. San Francesco avrebbe detto: il Vangelo ‘sine glossa’, che non vuol dire senza insegnamento magisteriale, ma senza sovrastrutture. Tante nostre interpretazioni sono finalizzate spesso a ridurre tutto ciò che nel Vangelo è scomodo: dobbiamo dunque tornare in modo sano e sereno alla freschezza del Vangelo, dobbiamo metterci in ascolto della Parola del Vangelo, attenti alla voce dello Spirito. Arriveremo così alla mèta, che è anche lo scopo del Sinodo: la comunione con Dio e con i fratelli”.