Nell’ambito dell’attività svolta a contrasto della contraffazione e a vigilanza della corretta applicazione della normativa inerente la sicurezza prodotti, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Sarzana hanno effettuato due diversi interventi che hanno condotto al sequestro di oltre 14.300 cover per smartphone. L’attività nasce a seguito di una scrupolosa analisi degli spunti investigativi acquisiti nel corso del pattugliamento del territorio, volta ad individuare le attività della provincia che operano a contrasto delle norme comunitarie, nazionali e in violazione al codice del consumo.
Tale monitoraggio ha permesso quindi di acquisire elementi riguardanti due diverse imprese operanti all’interno di due grandi centri commerciali del sarzanese che, noncuranti delle normative poste a sicurezza del cliente, mettevano in vendita migliaia di prodotti irregolari e contraffatti. In particolare, i finanzieri hanno eseguito un primo controllo ad una ditta del sarzanese gestita da un soggetto di origini pakistane, ove hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro oltre 10.700 cover contraffatte e vendute nell’ambito di un’attività commerciale completamente abusiva, sprovvista dei titoli autorizzativi alla vendita, concessi dal comune di Sarzana, per un valore complessivo di circa 85.000 €.
Da un controllo più scrupoloso, emergeva inoltre che la ditta stava impiegando un dipendente completamente in nero. Il responsabile dell’esercizio commerciale è stato denunciato alla locale A.G., l’attività è stata sospesa e il medesimo veniva segnalato alla Camera di Commercio della Spezia, con la contestuale sanzione amministrativa che va dai 5.000 ai 15.000 €. Nel secondo caso, invece, i militari hanno ispezionato una società rappresentata da un soggetto di origini cinesi, individuando e sottoponendo a sequestro nr. 3.565 cover per smartphone, prive di qualsiasi avvertenza e delle indicazioni minime delle informazioni relative al produttore, all’importatore e al paese di origine, tutti elementi che certificano il prodotto come sicuro in base ai dettami stabiliti a livello comunitario, per un valore di circa 36.000 €.
La società veniva segnalata alla locale Camera di Commercio, con la contestuale sanzione amministrativa che supera, nel massimo, 25.000 €. L’operazione si inquadra nel più ampio contesto della tutela del Made in Italy, del contrasto alle pratiche commerciali illegali e della sicurezza dei prodotti volti a garantire il corretto funzionamento del mercato, alla valorizzazione dei prodotti sicuri in linea con gli standard di commercializzazione europei, a tutela dei commercianti che operano correttamente, e alla salvaguardia del consumatore finale.